Giro d’Italia: Cainero propone la scalata del Crostis

Se c’è uno che non molla mai quello è Enzo Cainero, anzi dato che difficilmente si accontenta anche questa volta raddoppia, o almeno ci prova. Giro d’Italia 2010: l’appuntamento è sul Crostis. Enzo Cainero lo aveva promesso due anni fa e ora sta lavorando per riuscire a realizzare una tappa che assume i contorni dell’impossibile. Salita sul Crostis e arrivo sullo Zoncolan. Da Ovaro, naturalmente. É una sfida che in questi giorni comincia a prendere corpo grazie alla tenacia del commissario straordinario di Villa Manin, che cura i grandi eventi sportivi nel Friuli Venezia giulia, e ai sindaci della Carnia. Un ristretto gruppo operativo che nello scorso fine settimana ha fatto un sopralluogo sul Crostis per toccare con mano le difficoltà che l’impresa comporterà. «Non sarà facile» ammette il patron della corsa rosa in Friuli che non si nasconde i grandi problemi che dovranno essere affrontati. I principali sono la sistemazione dei 6 chilometri di sterrato, che una volta giunti in cima bisogna percorrere prima di ritornare sull’asfalto e gettarsi in picchiata su Ravascletto, e la messa in sicurezza della strada stessa, che corre affiancata da paurosi strapiombi. «Ma si può fare, speriamo di riuscirci già quest’anno» dice Cainero, che nella sua “visita” al Crostis era accompagnato dai sindaci di Ovaro, Romeo Rovis, e di Comeglians, Flavio De Antoni, dal vicesindaco di Ravascletto, Sandro De Infanti, dal consigliere comunale di Ovaro, Flavio Della Pietra, dall’assessore della comunità montana della Carnia, Ermes De Crignis, e dal tecnico Titta De Prato.
«Il problema maggiore è rappresentato dal tempo: saranno necessari numerosi lavori per rendere sicuro il percorso e dovranno essere realizzati prima dell’inverno – spiega l’organizzatore udinese – perchè, poi, a primavera, a causa della neve ci sarà soltanto il tempo per piccoli interventi». Un altro ostacolo da non sottovalutare è il tempo necessario per ottenere le necessarie autorizzazioni per eseguire i lavori. «Anche questo può incidere parecchio – osserva Cainero -. Certo che se il Giro d’Italia si corresse in luglio come il Tour de France tutto sarebbe più semplice…».
Un finale con l’ascesa del Crostis seguita da quella conclusiva dello Zoncolan da Ovaro si annuncia come qualcosa di unico, un tappone da leggenda del ciclismo anche se sulla carta appare quasi impossibile, ma lo era anche la tappa del 2007 che proposta anni prima era stata bocciata dall’allora patron della corsa rosa Carmine Castellano. La testardaggine di Cainero unita a una organizzazione locale che ha avuto nei sindaci dei comuni della Carnia dei motori insostituibili ha invece compiuto il miracolo.
A fine mese il patron udinese presenterà il suo “progetto” alla Rcs, che organizza il Giro. «Ma se l’abbinata Crostis-Zoncolan non fosse accettata, ci sono delle alternative già pronte che avranno sempre al centro la Cima Simoni (lo Zoncolan, dove Gilberto Simoni ha vinto due volte nel 2003 e nel 2007, ndr)» assicura Cainero. Un’altra “bomba”, in attesa del Crostis.