Illegio: nuova iniziativa con il Centro di don Davide Larice, si inaugura “Cjase in mont”

Illegio, paese adagiato in una conca verdeggiante dominata dalla grandiosa pala dolomitica del Sernio e dal colle su cui la pieve di San Floriano da secoli sorveglia la Carnia, è ormai celebre, non solo in Italia. Da quando ogni anno mostre straordinarie richiamano lassù tanti visitatori, è un punto di riferimento per chi ama l’arte e soprattutto per chi ama apprezzarla nel silenzio e nell’atmosfera inusuale di un luogo di montagna dove neppure il rumore delle rare macchine riesce a disturbare la felicità interiore che tutti provano nel seguire i raffinati percorsi culturali che don Alessio Geretti sa costruire. Quando la frazione tolmezzina non godeva della notorietà odierna, una coppia di onesti lavoratori – Silvia Lestuzzi e Roberto Tomat – decise di destinare al Centro solidarietà giovani (ora “Giovanni Micesio” onlus) fondato dal carnico don Davide Larice, un fabbricato di notevoli dimensioni, anche se in non buone condizioni. Le iniziative di don Larice a favore dei meno fortunati, degli emarginati, dei giovani che hanno smarrito la via della responsabile consapevolezza, avrebbero saputo certamente destinare a miglior uso quella casa di montagna ormai da tempo disabitata. Don Larice sa sempre, con tanta pazienza e altrettanta determinazione, realizzare i suoi sogni. Limitandoci alle iniziative più recenti, basta ricordare Villa Pierina, destinata a “Solidarietà”, l’istituzione di Punto d’incontro per soddisfare le minime esigenze di assistenza a tutti coloro che vivono in situazione di grave marginalità o di esclusione sociale. Progetto attuato anche se i tempi non sono i più favorevoli nell’affrontare mutui bancari e prestiti personali. Pure per la casa d’Illegio la fortuna ha assistito don Davide se l’allora assessore regionale Bertossi è riuscito, nelle pieghe del bilancio, a trovare un sostanzioso contributo che ha consentito di realizzare la trasformazione della struttura in una funzionale residenza di cinque appartamenti autonomi di cui uno attrezzato per i disabili che vi possono accedere mediante ascensore. Lo studio dell’architetto Renato Modolo ha predisposto il progetto, rispettoso di tutte le indicazioni che don Larice aveva fornito. La casa dei coniugi Tomat è diventata così la “Cjase in mont” che verrà inaugurata domani, alle 10.30, alla presenza dei sindaco Dario Zearo, del presidente della Provincia, Pietro Fontanini, e del presidente della Regione, Renzo Tondo. Il tolmezzino vescovo emerito di Udine, monsignor Pietro Brollo, benedirà i locali. La “Cjase in mont” sarà destinata a tutti coloro che, soprattutto anziani, in un momento di grave crisi come l’attuale non possono affrontare le spese per un soggiorno nelle vallate della montagna. Gli appartamentini possono ospitare ciascuno 4-5 persone e le spese sono esclusivamente quelle legate alle utenze (gas, luce e acqua). Benvenuti saranno anche i gruppi di giovani per le loro vacanze. Dopo l’inaugurazione di domani quanti desiderano informarsi sulla “Cjase” possono contattare il centro di don Larice in viale Ledra 4-6 a Udine, telefono 0432 530457