Lignano: al via campionato europeo di beach rugby

(r.c. dal MV di oggi)

Italiani, inglesi, i ruvidi giocatori dell’Oceania trapiantati a Londra, gallesi, irlandesi, portoghesi, francesi, belgi, olandesi, austriaci e sloveni: ecco il cast della prima finale del campionato europeo per club di beach rugby che da domani va in onda a Lignano. In riva all’Adriatico si dà appuntamento il meglio di questo sport per scegliere la “regina”: di fronte ci saranno i vincitori dei più importanti tornei del continente, ovvero, Marsiglia, Zeebrigge, Figuerira e, naturalmente, Lignano. Un confronto senza precedenti che metterà la spiaggia friulana al centro dell’attenzione del mondo ovale e dirà, finalmente, chi è la più forte. Non è esagerato dire che sarà una “prima volta” storica. Saranno due giorni senza respiro, quelli che ci aspettano nella Beach Arena di lungomare Trieste. La formula è incalzante: nelle qualificazioni, sabato mattina, sei partite una di seguito all’altra, e dodici nel pomeriggio. Sulla sabbia dalle dieci alle sei del pomeriggio… E domenica altri sedici incontri, tra semifinali e finali, per incoronare la “regina”. Fuori dalla retorica ogni partita sarà una battaglia in cui questi giocatori, moderni gladiatori, daranno tutto se stessi al limite dello scontro fisico. Ruvidi sulla sabbia, ma pronti, al fischio finale, ad abbracciare l’avversario rinoscendogli il valore dimostrato sulla sabbia, che siano vincitori o vinti. È la cultura più profonda che il rugby trasmette ai giovani che si avvicinano a questo sport. Durezza e aggressività in campo, ma anche rispetto per l’avversario e per l’arbitro che non si discute mai (i direttori di gara non sono per nulla chiamato gli “Intoccabili”). E amicizia fuori del rettangolo di gioco, quel “terzo tempo” che ormai conoscono tutti e che altri sport hanno cercato inutilmente di imitare perchè questi valori li hai o non li hai impressi a fuoco nel dna. La versione estiva della palla ovale vuole trasmettere tutto questo al popolo della spiaggia. Specie a chi il rugby non lo conosce o lo conosce poco. È un’occasione da non perdere, il torneo di Lignano, per avvicinare un mondo che con le sue tradizioni (da non perdere la Siva tau, la danza di guerra dei Pacific Islanders, corrispettivo dell’arcifamosa Haka degli All Blacks neozelandesi) affascina e conquista. E magari potrebbe trasformarsi anche nell’occasione per gonfiare il petto di orgoglio per il successo della squadra italiana, il Padova beach, cantando in spiaggia l’inno di Mameli.