Marano Lagunare: è ufficiale il trasferimento della produzione della Maruzzella


Le speranze erano poche anche se la partita è stata giocata fino in fondo: la Maruzzella chiude e se ne va da Marano. Resta l’amarezza di intere generazioni di Maranesi che hanno dato l’anima per quello stabilimento. Nessuna disponibilita’ alla trattativa da parte della proprieta’ di Maruzzella. E’ quanto emerso stamani a Udine nel corso dell’incontro convocato dal vicepresidente della Giunta regionale friulana e assessore alle Attivita’ produttive, Luca Ciriani, con la proprieta’ dell’azienda produttrice di tonno. Lo stabilimento con sede a Marano Lagunare verra’ chiuso e la produzione trasferita a Novi Ligure, in Piemonte.

Lo ha annunciato lo stesso vicepresidente a margine dell’incontro: ”Con grande amarezza dobbiamo confermare quanto purtroppo appariva gia’ chiaro nei giorni scorsi: nonostante tutte le proposte e le ipotesi di sostegno all’azienda per il mantenimento dello stabilimento in regione, che questa amministrazione ha avviato, la proprieta’ ha annunciato il trasferimento della produzione”.

”Sono amareggiato – ha commentato Ciriani – poiche’ sul tavolo abbiamo messo proposte altamente concorrenziali e ipotesi di carattere economico imprenditoriale vantaggiose, ma e’ ormai del tutto evidente come l’imprenditore ci abbia messi di fronte a un fatto compiuto. Sono deluso, poiche’ l’impegno profuso assieme al sindaco di Marano e al presidente del Consorzio della zona industriale Aussa Corno non e’ stato nemmeno preso in considerazione dall’ imprenditore, che da mesi aveva gia’ definito la propria strategia”.

Una risposta a “Marano Lagunare: è ufficiale il trasferimento della produzione della Maruzzella”

  1. Aggiornamento del 05/08/2009

    «E’ troppo tardi». Questa lapidaria risposta data dalla Igino Mazzola al vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha posto fine a tutte le speranze di salvare la Maruzzella di Marano Lagunare e il posto di lavoro ai suoi 70 dipendenti. Nessuna disponibilità alla trattativa è dunque arrivata dalla Mazzola all’incontro convocato ieri nella sede della Regione a Udine dall’assessore, che resta ferma nel suo progetto di trasferimento a Novi Ligure della produzione.

    «Sono amareggiato – ha commentato Ciriani- poiché sul tavolo abbiamo messo proposte altamente concorrenziali e ipotesi di carattere economico imprenditoriale vantaggiose, ma ormai è del tutto evidente che l’imprenditore ci ha messo davanti al fatto compiuto. Oggi avevamo di fronte un muro. Sono deluso, poiché l’impegno profuso assieme al sindaco di Marano e al presidente del Consorzio Aussa Corno, non è stato nemmeno preso in considerazione dall’imprenditore che da mesi aveva già definito la propria strategia. E’ con grande amarezza – ha detto Ciriani – che dobbiamo confermare quanto purtroppo appariva già chiaro nei giorni scorsi: nonostante tutte le proposte e ipotesi di sostegno all’azienda avviate da questa amministrazione, la proprietà ha annunciato il trasferimento della produzione».

    Preso atto della situazione il vicepresidente Ciriani, assieme al sindaco Cepile e al vice Pizzimenti, ha incontrato i lavoratori riuniti all’esterno della sede regionale, mentre i dirigenti della Mazzola uscivano dalla porta sul retro. Nel pomeriggio in Confindustria, incontro interlocutorio tra alcuni dirigenti della Mazzola, il ragionier Centurione e il direttore di fabbrica Del Fabbro (accompagnati da un avvocato dell’azienda), e i sindacalisti Paolo Guerra (Uil), Claudia Sacilotto (Cisl) e Emiliano Giareghi (Cgil), con le Rsa aziendali, presenti anche il presidente di Consindustria Andrea Lugnani, e la responsabile dei rapporti sindacali, Maria Grimaldi, a fronte della richiesta di attivazione da parte del sindacato, della cassa integrazione straordinaria per chiusura aziendale. Il sindacato, ha messo sul banco le proprie richieste, alcune accolte, altre in fase di “studio” da parte della Mazzola, inerenti la cigs per 12 mesi (con possibilità di accordare altre 12 qualora venissero ricollocati il 30 % dei lavoratori, tra pensione, trasferimenti a Novi Ligure e reintegrazione in altre aziende) che dovrà essere però ratificata al Ministero del Welfare a Roma, probabilmente il 31 agosto, che l’azienda si è impegnata ad anticipare finanziariamente, come anche a concedere fino al 31 agosto ferie pagate a tutti anche a chi le ha già “consumate”. Inoltre i sindacati hanno richiesto alla Mazzola il sostegno agli incentivi all’esodo, e al trasferimento a Novi, per i quali l’azienda si è riservata di dare una risposta a breve. Per il sindacato, ora è fondamentale allungare i tempi di cigs, in quanto potrebbero permettere di far accedere al pensionamento alcuni lavoratori.

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