Marano: Valle Grotari, vendita nonostante le proteste del wwf


di Francesca Artico

Fuori e dentro l’aula le proteste di Wwf e minoranza ieri sera a Marano. L’amministrazione comunale però va avanti e in Consiglio comunale approva la perizia di stima di Valle Grotari e Vulcan, 2,5 milioni di euro, primo passo verso l’alienazione dei 12 ettari delle ex valli da pesca e per l’attuazione del progetto turistico-diportistico-residenziale. Un intervento considerato essenziale per dare una svolta allo sviluppo della cittadina lagunare. Non sono serviti dunque né il presidio dei militanti dell’associazione ambientalista fuori dall’aula del consiglio comunale né gli aggettivi fortemente negativi che la consigliera di minoranza Giulia Filippo ha usato prima contro la vendita e poi contro il progetto, a demolire le certezze dell’amministrazione Cepile su una proposta considerata uno dei pilastri del loro programma elettorale da ben diciassette anni. In sostanza l’amministrazione vede lo sviluppo economico del paese fortemente legato al rilancio turistico.

Contrario per motivazioni diverse l’altro consigliere di opposizione, Marco Filippo, che ha ribadito il suo parere negativo in quanto «la vendita di un pezzo di territorio comunale potrebbe avere risvolti negativi in futuro». Il presidente del Wwf Roberto Pizzuti invece è stato duro: «Quando il sindaco dice di non essere un cementificatore per essere credibile deve ridurre i metri cubi. Resto convinto che questo habitat sia unico perché qui possono nidificare e alimentarsi uccelli in via di estinzione, come il tarabusino o il falco di palude, per cui il promesso ampliamento di 75 ettari di area protetta non trova compensazione. Infine vanno attentamente valutati i costi benefici che si prospettano alla popolazione: finora non c’è nulla di concreto. Certo questa amministrazione ha il potere di indicare agli uccelli dove andare a vivere, visto che li stanno sfrattando».
 

Il sindaco, Mario Cepile, invece, ha ripercorso tutto l’iter che ha portato all’approvazione di questa perizia di stima, iniziato nel 1982 e ha ricordato come lo sviluppo di Marano passi attraverso l’alienazione di Valle Grotari e Vulcan, nelle quali non ci sarà una cementificazione selvaggia, bensì un progetto che prevede il mantenimento del 30% ad area verde, la creazione di un albergo e strutture ricettive, un’area residenziale per dare risposte alle richieste di abitazione dei maranesi nonchè la realizzazione di un porto da 320 posti barca.
«Violazione dei diritti nei confronti dei cittadini maranesi che devono decidere loro sugli usi civici e non il consiglio comunale per un progetto: oneroso, devastante, illusorio, poco realistico, pericoloso, utopistico», sono invece alcuni pilastri dell’intervento della consigliera Filippo che, sollecitata dal sindaco a fare una proposta, ha lanciato l’idea dell’albergo diffuso e della creazione di una zona residenziale in un’ex discarica bonificata, mentre per il diportismo ha parlato di un progetto simile nell’ex Valle Nalon. L’assessore Scala e il consigliere Milocco hanno invece strenuamente difeso il progetto, ricordando «che non si può a priori dire no a tutte le proposte perché si rischia che queste vengano realizzate nei comuni limitrofi mentre noi stiamo a guardare». La vendita insomma continua, ma le proteste non si placheranno certo.

 

Una risposta a “Marano: Valle Grotari, vendita nonostante le proteste del wwf”

  1. Tutti sono a conoscenza della situazione economica alquanto precaria in cui versa il paese di marano,l'ultimo baluardo che era lo stabilimento del Tonno Maruzzella e' stato portato altrove,la pesca non da piu' i proventi di alcuni anni fa, la popolazione sta lentamente e progressivamente diminuendo, in poche parole il paese sta morendo. Io comprendo le motivazioni del WWF sicuramente valide ma in questo momento ritengo sicuramente prioritario fare qualcosa per determinare una cresita economica di questo paese che sta attraversando il periodo sicuramente piu' buio degli ultimi 40 anni.Mi verrebbe da chiedere agli esponenti del WWf perche' non sono stati cosi' agguerriti con la cittadina di Grado dove comunqu esistevano zone simili alla nostra Valle Grotari…mi consta che nella suddetta cittadina ci sia solamente la misera Valle Cavanatta e che nessuno si azzardi chiedere altro dal punto di vista del mantenimento di zone palustri.  Come sempre e' sempre una questione di Forze.

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