Nico Grilloni: comprereste un’auto usata da Berlusconi, Scilipoti o Stracquadanio?

di  Nico Grilloni presidente del movimento Italia onesta

Stando ai sondaggi, il premier di Arcore mantiene, nonostante tutto, un indice di gradimento che, sebbene in discesa, è comunque di un certo rilievo. Credo che questa constatazione stia impegnando sociologi, psicologi esperti in psicologia delle masse, e anche alcuni antropologi, a studiare questa tenuta sorprendente. Certo, era molto deprimente e frustrante ascoltare le dichiarazioni dei corrispondenti esteri che sostavano qualche giorno fa dinanzi al palazzo di Giustizia di Milano. C'era da vergognarsi, da arrossire e da esser tentati di chiedere un'altra cittadinanza. Anche l'inviato di una televisione brasiliana ha dichiarato che dalla sue parti le vicende nelle quali è coinvolto Berlusconi avrebbero determinato le dimissioni immediate del primo ministro. E dire che una volta parlavamo di repubbliche sudamericane o delle banane quando dovevamo stigmatizzare le condizioni di uno stato moralmente disastrato e corrotto. Ora ci siamo dentro anche noi. Ma il problema rimane: come mai nonostante le leggi ad personam (oltre una trentina), il bunga-bunga, le dichiarazioni del tutto improprie pronunciate dal premier sul consueto predellino contro uno dei poteri dello stato, gli stampati delle intercettazioni telefoniche, eccetera ecceter, il consenso non è fin qui precipitato? Alcuni analisti ci dicono che ciò è dovuto all'assuefazione alla corruzione, alla volgarità e agli scandali a cui ci si è assuefatti dopo quasi vent'anni di berlusconismo. E si cita a complice la televisione che, con i suoi programmi, ha portato un po' tutti a confondere la realtà con le fiction. E in queste, come è noto, può accadere di tutto. In altre parole, un po' tutti i cittadini sarebbero vittime di una strategia di maleducazione di massa. È possibile. Io ci credo. Non essendo un sociologo blocco qui la mia analisi quanto mai elementare (ma non per questo non degna di fede) lasciando agli esperti il doveroso approfondimento. Ma vorrei proporre ai lettori un vecchio giochetto: se in un salone dell'auto doveste incontrare un venditore come Berlusconi comprereste da lui una vettura di seconda mano? Questa domanda non la porrei a chi vota per l'opposizione poiché la risposta sarebbe scontata. La porrei soltanto a chi ha fin qui votato per questa maggioranza. Ma anche ai vari onorevoli Stracquadanio, Napoli, La Russa, Scilipoti eccetera, e a giornalisti come Sallusti, Belpietro, Porro, Amicone, Ferrara e compagnia. E poi vorrei metterli alla prova. Prova virtuale, è ovvio. Ma mi piacerebbe immaginare un elegante salone dell'auto usata, con luci d'ogni tipo un po' smorzate (tanto per rendere accattivante l'atmosfera), con pavimenti tirati a cera, con stampe d'epoca alla pareti, dove un Berlusconi, in elegante doppiopetto e con abbronzatura levigata da sapiente passata di fondotinta, passeggi attendendo i clienti. E poi immagino che entrino Stracquadanio, Napoli, La Russa, Scilipoti e altri della medesima risma. Pensate che qualcuno di questi signori, dopo aver bene osservato modi e fattezze del venditore, e dopo aver magari ascoltato qualche barzelletta (tipo quella della mela), acquisterebbe un'auto? Ecco, credo che se i cittadini si ponessero questa domanda, allora sì che ci sarebbe la caduta in verticale del consenso al premier. Ma perché il Pd, dopo tanti tentativi non certo andati a buon segno, non prova anche questa strategia? È modesta e non certo originale, lo so. Ma tentar non nuoce. E chissà che… P.s.: Dopo l'ennesima legge ad personam tesa a sottrarre il cavaliere di Arcore al processo Mills, e ancor più dopo gli indecenti, anonimi manifesti affissi per Milano nei quali si assimilano i magistrati alle Br così mutuando una dichiarazione dello stesso premier, in un paese normale le dimissioni sarebbero un fatto scontato, la via obbligata. Ma visto che così non è penso valga la pena di tentare nuove strategie.