Palmanova: la nuova sede della Figc fà scoppiare il caso fra Udine e Trieste


di ANNA BUTTAZZONI

Un trasferimento di sede da Trieste a Palmanova. Un trasferimento inaccettabile per il consigliere regionale (triestino) Piero Camber (Pdl). Un trasferimento che invece i protagonisti, la Figc e la Lega nazionale dilettanti, sono pronti a fare. Il nuovo caso che divide Udine e Trieste è la sede della Figc del Friuli Venezia Giulia. L’investimento è da 1,5 milioni e Camber chiede all’assessore allo Sport Elio De Anna (Pdl) di intervenire affinché il trasloco non avvenga.

In regione la Figc trova spazio in via Milano, ma a Trieste ci sono i punti di riferimento anche per il settore giovanile della federazione, in via Carducci, e dell’associazione degli arbitri del Fvg, in via 30 Ottobre. Tre sedi inadeguate e troppo piccole per accorpare le diverse sezioni. Un problema che esiste da tempo, tanto che già a metà anni Ottanta a Trieste venne immaginato un progetto in borgo San Sergio per dar forma a una nuova, più adeguata, “casa del calcio” in regione. Ma quel progetto è rimasto sulla carta. Da anni, poi, le società di calcio di Udine e Pordenone, la maggioranza in Fvg, chiedono una sede più grande e più centrale. Una prospettiva che ora è concreta, perché la Lnd Servizi Srl – l’immobiliare della Lega nazionale dilettanti – ha la possibilità di acquistare un palazzo a Palmanova, in centro, accanto al Duomo. Ben 1.400 metri quadrati in una città che offre servizi più comodi, come parcheggi e l’autostrada a poca distanza. Per la maggioranza delle associazioni sarebbe l’ideale, tanto che udinesi, pordenonesi, carnici e anche qualche goriziano lo ripeteranno venerdì all’assemblea regionale della Figc convocata dal presidente Fvg, il friulano Renzo Burelli, per il bilancio, ma anche per il trasferimento della sede.<br />
C’è però un ostacolo, formale, lo Statuto della Figc. In un articolo si impone che le sedi regionali della federazione siano collocate nei capoluoghi di regione. È quindi necessaria una deroga, ma allo Statuto Camber si appella per bloccare l’operazione-trasloco. «Burelli ha da tempo pubblicamente dichiarato di voler trasferire la sede da Trieste a Palmanova – scrive il pidiellino nell’interrogazione a De Anna –, un’iniziativa che violerebbe lo statuto federale dato. Va ricordato che la Figc, ritenuti inadatti gli uffici di via Milano, ha avuto dagli enti locali triestini la disponibilità del sito che fu della Motorizzazione civile in via San Marco e, ancora prima, dei locali dismessi dello stadio Nereo Rocco. Ma, nonostante le soluzioni proposte, Burelli sarà a Roma nei prossimi giorni per concludere con il presidente nazionale della Figc Giancarlo Abete i termini del trasferimento a Palmanova. Per questo chiedo all’assessore – conclude Camber – se non ritenga opportuno intervenire immediatamente nei confronti delle autorità sportive centrali, cioè Comitato olimpico nazionale e Figc, perché la sede regionale rimanga a Trieste».
Essenziale la replica di Burelli. «Si è già parlato troppo di questa vicenda. Sono il presidente regionale della federazione – chiarisce Burelli – e devo fare gli interessi di tutte le società del Friuli Venezia Giulia. Venerdì saranno i dirigenti dei club a dare il proprio parere sul trasferimento e ciò che esprimeranno verrà raccolto da Carlo Tavecchio (presidente della Lnd e vice presidente vicario della Figc) che parteciperà all’incontro. Sarà lui a riportare cioè che le società chiedono ad Abete e sarà il presidente a decidere se concedere la deroga per Palmanova».
E De Anna? Sembra prendere le distanze dal collega di partito. «Non ho letto l’interrogazione, lo farò e ne parlerò con il proponente. Detto questo però – afferma l’assessore – in Italia esiste l’autonomia della politica e dello sport. Noi non diamo risorse alla Figc per questa scelta o per pagare gli affitti delle sedi, come non abbiamo mai fatto. Se trasferimento sarà – conclude De Anna –, ciò accadrà per scelta della Figc che se ne assumerà la responsabilità». Punto.