Paularo: chiude la latteria, a rischio anche lo spaccio


di Gino Grillo

Chiude la latteria di Paularo: in pericolo pure il mantenimento dello spaccio: una ventina gli allevatori lasciati i balia di loro stessi. La decisione è stata appresa durante l’assemblea del sodalizio alla presenza di Friulmont ente istituito dalla Regione e che fa capo ad Agemont; soggetto attuatore del piano di riconversione del settore lattiero caseario e che si occupa anche della riorganizzazione della raccolta del latte su tutto il territorio montano. A complicare la situazione la decisione del Caseificio Alto But di Sutrio che con il suo presidente Claudio Peresson annuncia che dal prossimo 1 aprile il caseificio di Sutrio non raccoglierà più il latte prodotto nella Valle d’Incarojo  circa 7 quintali al giorno, per supposti problemi di quote latte. Albano Fabiani esprime «indignazione e preoccupazione per un comportamento a dir poco vergognoso e inaccettabile da parte degli enti e dei politici che rappresentano la nostra comunità, che invece di sostenere e aiutare le poche aziende che ancora con molta fatica continuano a svolgere tutte quelle attività agro zootecniche, fondamentali e importanti per il tessuto socioeconomico della nostra vallata, dove il territorio e l’ambiente sono una delle risorse più importanti sia dal punto di vista turistico, sia dei prodotti derivati da queste attività». «Non è pensabile – prosegue – che a ritirare il latte degli allevatori di Paularo debba venire la Latteria sociale di Latisana, invece che la realtà più vicina territorialmente, anche perché questa è sostenuta, in passato e attualmente da notevoli finanziamenti regionali e comunitari». Ha sorpreso la mancanza all’assemblea degli amministratori comunali locali, «Nessun politico locale, che tanto decantano le soluzioni dei problemi della montagna presente: nella realtà pare vi sia sottomissione a scelte politiche fatte fuori da Paularo – termina Fabiani –. É giunto il momento per gli amministratori dei comuni carnici di far sentire la propria voce sui diversi problemi che stanno coinvolgendo il nostro territorio e le nostre comunità locali e non subire supinamente o essere ricattati per quattro denari da scelte che ci vengono imposte dai politici di turno». Il problema è stato sottoposto ora alla Comunità montana della Carnia attraverso il sindaco di Verzegnis Luciano Sulli, componente della giunta sovra comunale.<br />