Politici d’accordo, ma la nuova maglia dell’udinese non piace

La grossa novità di questa stagione sulle maglie dell’Udinese è la presenza dell’Aquila simbolo del Friuli Venezia Giulia. Una novità voluta dalla società e alla quale il Presidente Tondo ha dato il suo benestare.

L’Assessore regionale allo sport Elio De Anna commenta la novità al Gazzettino:"Mi auguro che l’Udinese possa volare con l’Aquila della Regione sul pettonella stagione 2008/09, diffondendo nel resto d’Italia e in Europa i valori più radicati nel territorio e nelle genti del Friuli Venezia Giulia. La scelta della Giunta regionale conferma una linea di condotta già sviluppata per altre iniziative di rilievo internazionale, rappresentando un motivo di orgoglio per il Friuli Venezia Giulia e allo stesso tempo la garanzia di un importante ritorno di immagine.

Ma i tifosi non vogliono l’Aquila della Regione sulle maglie dell’Udinese: o quella del Friuli, o niente. È questa la sensazione che si avverte dai messaggi che compaiono sui forum di Internet. Non vogliono – almeno un’ala, il termine onitologico è puramente casuale – che il nobile rapace che fu il simbolo della famiglia del Patriarca Bertrando venga confuso con l’aquilotto della regione, giovin augello che ha preso il volo nel non lontano 1947, quando il Friuli Venezia Giulia divenne una realtà, dopo trent’anni di guerre che sconvolsero e rimescolarono i confini di questo lembo d’Italia. Volete mettere il paragone con l’Aquila che già nel seicento anni prima sventolava sulle insegne della Patria del Friuli?

Il tono è scherzoso, in definitiva l’orgoglio è stato rinfocolato da un’aquila piazzata sul petto di una maglia che sarà sfoggiata da undici giovanotti su un campo di calcio, ma le ragioni storiche di questa “diffidenza” nei confronti della giovine aquila Fvg ci sono tutte, ce le portiamo dentro quando passiamo prima lo Judrio – il Judri, vecchio confine imperiale – e poi l’Isonzo che traccia un solco netto tra le parlate che, avvicinandosi a Trieste, cambiano quasi di chilometro in chilometro dando vita a una sarabanda di accenti veneti. Già, Trieste. Il fatto che con l’aquilotto sia finito tra le strisce bianconere anche qualche “piuma” triestina ha fatto venire l’orticaria a chi il Friuli se lo sente dentro e ama l’Udinese proprio perchè rappresenta la Piccola Patria, perchè è il modo per battere a duello (nel calcio) l’Alabarda, quella Triestina che lotta nel campionato di serie B, tra i cadetti, grazie allo spirito imprenditoriale dei Fantinel, che sono di Tauriano di Spilimbergo, tra l’altro, non di Barcola.

Ma la società bianconera è irremovibile: «L’abbiamo fatto perchè rappresentiamo tutta la regione», ha detto il presidente Soldati. Ma non è solo l’aquila che non piace ai tifosi. Pare, infatti, che stia per partire una raccolta di firme per chiedere di cambiate la prima divisa da gioco, quella bianconera disegnata dalla Lotto. Detto che il tentativo non produrrà alcun effetto, resta il malumore rappresentato dal presidente dell’Auc Michele De Sabata: «Questa maglia con quelle righe così sottili non ci rappresenta – ha detto – e mi dispiace che nel 2008 una ditta non proponga tre soluzioni al giudizio della gente. In fin dei conti siamo noi tifosi che poi dobbiamo comprare quelle magliette».

Una risposta a “Politici d’accordo, ma la nuova maglia dell’udinese non piace”

  1. a nus an vendut il cul par un poc di tifos fur de provincie di udin vive l aquile di berttrand basta sottans di triest

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