Pontebba: sul “progetto Pramollo” Picco contro Mazzolini, boicotta la cabinovia


di Alessandro Cesare

La Lega Nord si spacca sull’opportunità di dar vita al polo transfrontaliero di Pramollo-Nassfeld. Il consigliere regionale Enore Picco ha rilasciato alcune dichiarazioni di sostegno al progetto per conto della Lega Nord, che, di fatto, sconfessano quanto sostenuto dal neo presidente di Promotur, Stefano Mazzolini. «Non abbiamo bisogno di prime donne», afferma il consigliere regionale del Carroccio, palesando un rapporto, che con Mazzolini, non è mai stato idilliaco.
Anche se soltanto in maniera informale, e mai in situazioni ufficiali, Mazzolini pare si sia espresso in modo critico sullo sviluppo di Pramollo. Una posizione confermata recentemente anche con i dipendenti di Promotur. La paura di Mazzolini è quella che, potenziato Pramollo, gli altri poli del Friuli Venezia Giulia possano perdere, in termini di presenze, soprattutto i pendolari, rendendo ancor più critica la situazione finanziaria della società. Meglio quindi, a suo dire, destinare i fondi per la cabinovia a nuovi investimenti nelle stazioni sciistiche gestite da Promotur. Anche per assicurare i posti di lavoro esistenti. «Contrariamente a quanto si va dicendo a Pontebba, la Lega non è affatto contraria allo sviluppo di Pramollo – afferma Picco, facendo riferimento alle voci su possibili posizioni assunte in merito da Mazzolini –. Anzi, questo partito, a Pontebba come in tutta la valle, ha sempre operato in maniera costruttiva e con lungimiranza, perseguendo la crescita turistica ed economica del territorio e tutelando le sue caratteristiche peculiari, come accaduto di recente per lo pseudo inceneritore spacciato per centrale a biomasse. Non a caso, proprio il sottoscritto e l’assessore Violino, siamo stati i primi a parlar chiaro e ad opporci a questo progetto». «Se qualcuno, sul tema Pramollo, si è esposto dichiarandosi contrario allo sviluppo del progetto – aggiunge Picco – l’ha fatto a titolo personale e non a nome della Lega Nord. Non possiamo accettare strumentalizzazioni su una vicenda come questa: il nostro partito sta lavorando per potenziare turisticamente tutta la montagna friulana, dal pordenonese alla Carnia fino al Tarvisiano, e non abbiamo alcuna intenzione di sostenere crociate di un polo contro l’altro». Il consigliere regionale è preoccupato dalla situazione, intravedendo il tentativo di potenziare un polo (Tarvisio) a discapito di altri. «I poli sciistici di Valcanale e Canal del Ferro devono fare sinergia e non combattersi l’uno con l’altro se vogliono davvero decollare. É impensabile che un polo possa andare contro un altro polo per tentare di crescere. In Valcanale-Canal del Ferro abbiamo tre stazioni sciistiche importanti: Tarvisio, Sella Nevea e Pramollo, che potranno diventare appetibili sul mercato internazionale dello sci soltanto collaborando. Altrimenti, contro colossi come Austria, Svizzera e Alto Adige, non ci potrà mai essere scampo». Puntare a sviluppare ancora stazioni sciistiche a bassa quota, per Picco, non ha alcun senso: «Non va dimenticato che l’unica stazione dove c’è abbondanza di neve, attualmente, è Sella Nevea. Come accade in Austria e Svizzera, è impensabile, al giorno d’oggi, investire sotto i duemila metri di quota».
 

4 Risposte a “Pontebba: sul “progetto Pramollo” Picco contro Mazzolini, boicotta la cabinovia”

  1. Dopo aver letto il tuo articolo mi sovvengono alla mente due cose: la prima è se il consigliere regionale Picco sappia sciare e cosa comporti farlo; la seconda è se sappia come sia fatto il comprensorio del Pramollo e dove vi corrano i confini dello stato…

    Sinceramente concordo con il pensiero di Mazzolini che a mio avviso si sta dimostrando una persona seria ed intelligente!

    Infatti trovo inutile (e stupido) insistere a voler cercare di cavarne qualcosa da un fronte montuoso ad altissima instabilità, soggetto in passato e anche recentemente a fenomeni franosi di ingente entità e che hanno costituito il principale impedimento alla ricostruzione della strada provinciale Pontebba-Passo Pramollo da vasti e ripetuti eventi franosi. Poi si pensi al clamoroso crollo della galleria, il giorno stesso dell'inaugurazione, e fatta appositamente per agevolare il raggiungimento del Pramollo.

    Anche a mio avviso sarebbe meglio destinare i fondi per la cabinovia a nuovi investimenti nelle stazioni sciistiche gestite da Promotur. Concludo ricordando a Picco che i poli gestiti da Promotur non sono solo Tarvisio e Sella Nevea, ma anche lo Zoncolan, Forni di Sopra e Piancavallo.

  2. BOOH…. La politica di pianificazione della nostra regione è un tirare a campare giorno per giorno!
    Sono anni che si parla di qs opera faraonica e costosissima chedovrebbe collegare una delle zone più penalizzate della politica di qs ultimo 20 anni (PONTEBBA) con un comprensorio sciistico comunque posto al di fuori dei confini nazionali e che rischia, ad opera conclusa, di entrare in seria concorrenza con i poli gestiti dalla stessa Promotur.
    Io non so qs era è o sarà la scelta giusta per risolvere i problemi economici di quella zona.
    So che sono anni che qs promesse vengono fatte da tutti (destra, sinistra, centro). Non per questo se ci si accorge che c'è qualcosa di non corretto si è ancora in tempo a tornare indietro e correggere la mira.
    Ma bisogna comunque dare a quelle genti una nuova prospettiva, delle nuove opportunità, comunque mantenere le promesse fatte per una rinascita economica della zona.
    Poi che Promotur individui insieme con la regioniequali siano le esigenze di sviluppo dei propri impianti, che cosa è meglio fare per potenziare questo o quel polo è cosa giustta e sacrosanta.
    Quello che io avverto è che manca una seria programmazione del territorio e delle esigenze dello stesso e soprattutto non è nè giusto nè corretto illudere nessuno!!!!

  3. aggiornamento del 14/02/2011

    Anche un bambino capirebbe il motivo per il quale il governatore della Carinzia appoggia il progetto Pramollo e quello del Friuli-Venezia Giulia, che ci dovrebbe mettere i soldi, no: con il progetto Pramollo la nostra regione verrebbe ad alimentare un sistema sciistico – quello di Nassfeld, che da solo ha uno sviluppo lineare pari e  fattura il doppio di tutti i poli Promotur – concorrenziale con il sistema regionale».
    Questo il commento del Wwf alla notizia dei tentennamenti del presidente della Regione Renzo Tondo rispetto al finanziamento della cabinovia transfrontaliera da 80 milioni di euro.

     

    L’associazione ambientalista ribadisce che «il progetto Pramollo rischia di trasformarsi in un boomerang per l’economia sciistica regionale proprio quando Promotur è sull’orlo del collasso e mentre il mercato sciistico annaspa gravemente, stretto da una stasi quantitativa dell’utenza e da costi di gestione crescenti, causa avverse condizioni climatiche».

    È appena uscita sui grandi quotidiani – segnala il Wwf – senza godere del riscontro che oggettivamente merita, la notizia che 186 dei 350 poli sciistici dell’arco alpino, almeno 16 in Friuli-V.G. (l'elenco in fondo all'articolo) sono chiusi nonostante i finanziamenti pubblici che li hanno irrorati nel tempo. «Il dramma è raccontato da quattromila tralicci e da 600.000 metri di fune d’acciaio abbandonati – sottolinea l'associazione –, da centinaia di migliaia di metri cubi di cemento realizzati a devastare il paesaggio, da 5 milioni di metri quadrati di territorio, spesso boschivo, sbancati». In Fvg parliamo di impianti come quelli di Cima Corso, Sella Chianzutan, Cave del Predil ecc, realizzati a quote (ottocento-mille metri) per le quali in passato era evidentemente ritenuto sostenibile l’investimento di massicce risorse pubbliche. «Ed è quanto sta accadendo oggi con impianti realizzati a quote poco più alte eppure – a fronte dell’ineluttabile riscaldamento globale – ugualmente a rischio di fallimento – prosegue il Wwf –, tanto più se costrette a subire la concorrenza di un polo come quello di Pramollo».

     

    «È vero – conclude il Wwf – che l’amministrazione comunale di Pontebba, la cui serietà va senz’altro riconosciuta, ha almeno due gravissimi problemi da affrontare: lo spopolamento dell’abitato e il riutilizzo di grandi immobili dismessi. Ma appare obiettivamente utopistico, per chi conosca Pontebba e il fondo valle deturpato dalle infrastrutture viarie, ritenere che la realizzazione della seggiovia, con annessi 800 posti letto collocati sul passo in zona austriaca, a drenare utenza dal fondo valle, possa rivitalizzare il tessuto sociale e produttivo della Val canale». «Che Tondo e Riccardi esitino – chiosa l’associazione –, è veramente il minimo che si possa chiedere a persone responsabili. Costituirebbe un bel passo in avanti vederli ridiscutere il modello di sviluppo sciistico fin qui seguito, con pensiero unico, dalle forze politiche regionali, e per una volta tanto non sulla base di pressioni  localistiche e non tentando di rimediare con investimenti ulteriori ad investimenti pregressi sbagliati, ma attenti ai contributi scientifici in materia e con dati di mercato alla mano».

     

    L’elenco degli impianti sci già dimessi in Friuli-Venezia Giulia (da dossier Cipra/Mountain Wilderness)

    – CIMA CORSO (Comune di Ampezzo) – Altitudine m. 820/1100
    – SELLA CHIANZUTAN (Comune di Verzegnis) – Altitudine m. 920/1175
    – PASSO TANAMEA (Comune di Lusevera) – Altitudine m. 846
    – SELLA DURON (Comune di Paularo) – Altitudine m. 822/875
    – VALDAJER (Comune di Ligosullo) – Altitudine m. 1340/1650
    – OSTEAI (Comune di Prato Carnico) – Altitudine m. 720/880
    – VALBRUNA (Comune di Malborghetto-Valbruna) – Altitudine m. 780/920
    – LATEIS (Comune di Sauris) – Altitudine m. 1169/1320
    – SAURIS DI SOTTO “Rinderperck” (Comune di Sauris) – Altitudine m. 1300/1430
    – CLAUT (Comune di Claut) – Altitudine m. 615/820
    – COLLINA (Comune di Forni Avoltri) – Altitudine m. 1200/1250
    – CAVE DEL PREDIL (Comune di Tarvisio) – Altitudine m. 930/1230
    – VAL DI LAUCO (Comune di Lauco) – Altitudine m. 1180/1350
    – STUDENA ALTA (Comune di Pontebba) – Altitudine m. 850/920
    – RAVASCLETTO “Madessa” (Comune di Ravascletto) – Altitudine m. 920/1100
    – MONTE MATAJUR (Comune di Savogna di Cividale) – Altitudine m. 1320/1630

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