Pordenone: la Fadalti Spa in liquidazione volontaria

di ENRI LISETTO

La Fadalti spa di Sacile, storica azienda del Friuli occidentale, 380 dipendenti e 24 sedi e filiali nelle province di Pordenone, Udine, Gorizia, Trieste, Treviso, Venezia, Belluno e all’estero, è stata messa in liquidazione volontaria. Lo ha deciso, il 4 ottobre scorso, l’assemblea dei soci: la comunicazione è stata affissa in bacheca, nella sede centrale.

Sorpresa e preoccupazione tra i lavoratori (per alcuni dei quali è in atto la cassa integrazione straordinaria) e sindacati. La crisi economica colpisce anche il settore dell’edilizia e una delle storiche aziende del Friuli occidentale. La comunicazione ai dipendenti, comunque, è rassicurante e non esclude un rilancio.<br />L’assemblea straordinaria dei soci di Fadalti spa si è tenuta lo scorso 4 ottobre e «ha deciso – recita la nota affissa nella bacheca aziendale – la messa in liquidazione volontaria dell’azienda». I soci hanno anche nominato l’ingegner Giorgio Ghezzi, attuale amministratore delegato, e il ragionie Renzo Di Natale, quali liquidatori sia per l’esercizio provvisorio dell’attività sia per la rappresentanza della società. «L’attività commerciale di Fadalti spa – prosegue la comunicazione firmata da Giorgio Ghezzi – prosegue e prosegue anche l’attività di risanamento dell’azienda». La decisione della messa in liquidazione volontaria «è stata presa essendo peraltro un atto dovuto per fare fronte alla situazione finanziaria ed evitare la disgregazione del complesso aziendale che comporterebbe inevitabili conseguenze – conclude la comunicazione ai lavoratori – in termini di prospettive occupazionali».
Che cosa succederà oggi e quali sono le prospettive per i lavoratori? Dal punto di vista procedurale le attività dell’azienda proseguiranno regolarmente; quanto ai posti di lavoro, i rappresentanti sindacali del triveneto sono stati convocati per il 19 ottobre alle 16. Sarà probabilmente in quella sede che verranno definite le tappe future e verranno presi eventuali accordi sul futuro dei lavoratori, alcuni dei quali già in cassa integrazione straordinaria.
La liquidazione volontaria di un’azienda rappresenta un’operazione straordinaria che delinea la fase conclusiva della vita di un’azienda. E’, in sostanza, un processo aziendale dove ogni singolo bene viene scorporato e ceduto; contestualmente vengono estinte tutte le situazioni debitorie. Dove ciò non è possibile, occorrerà versare nuovi finanziamenti per coprire tali situazioni perché altrimenti la liquidazione non può essere chiusa: il rischio, infatti, è che da un processo di liquidazione volontaria si passi ad una procedura di natura fallimentare.
La Fadalti spa – 24 punti vendita solo tra Friuli e Veneto – è stata fondata all’inizio del secolo scorso e già nel secondo dopoguerra contava oltre 150 dipendenti prima di ben due fasi di espansione che hanno portato il nome in tutto il mondo. Poi la crisi economica, l’intervento di Friulia e la decisione della società della messa in liquidazione volontaria. Preoccupati i sindacati: «La cassa integrazione straordinaria – dicono dalla Cgil – era in atto da mesi perché il settore soffre come tutti ed è in corso un piano di ristrutturazione. Ma una comunicazione ufficiale non ci è ancora pervenuta».