Pordenone: si semina OGM di nascosto, ma visibile su web

di MARTINA MILIA dal MV di oggi

È destinato a diventare il reality dell’anno, più seguito del Grande Fratello e dell’Isola dei Famosi. E se qualcuno l’ha già ribattezzato la Grande pannocchia o l’Isola delle pannocchie, una cosa ormai è certa: il mais ogm in Friuli Venezia Giulia lo si potrà vedere solo in video. Oggi alle 14 la semina in diretta on line e poi, per quattro mesi, gli aggiornamenti giorno per giorno su Internet.

L’annuncio a sorpresa è arrivato ieri mattina da Giorgio Fidenato (Agricoltori federati) e Leonardo Facco (Movimento libertario). I due dissidenti, quelli che hanno deciso di forzare la mano e seminare il mais geneticamente modificato nonostante il decreto Interministeriale che lo vieta espressamente, nonostante Futuragra – associazione che per prima si è battuta per la sperimentazione e continua a farlo – li abbia invitati a desistere, lo hanno annunciato ieri. «Per evitare problemi di ordine pubblico e per far crescere le piante – hanno spiegato – la messa a dimora si potrà vedere sul sito www.movimentolibertario.it, oggi alle 14». <br />
Ma dove avverrà la semina? «In provincia di Pordenone in un terreno pubblico». Niente ettari ogm, ma solo qualche pianta dimostrativa. Ma chi assicura all’opinione pubblica che il mais crescerà in Friuli e che non sia già stato piantato? «Dovete fidarvi – è la replica –. Il fatto che sarà piantato in provincia di Pordenone si capirà perché pgni giorno, sul sito, si potranno vedere foto e video delle piante che crescono. Tra quattro mesi ci rivedremo per far vedere all’opinione pubblica cosa sono questi famigerati ogm».
Il resto della conferenza stampa è una sfilza di citazioni colte – da Orwell («quando la menzogna è universale dire la verità è rivoluzionario») a Socrate, fino a John Locke) – di critiche allo Stato – «danno a noi dei fuorilegge quando loro non rispettano le direttive europee» – e di esibizione di documenti che contesterebbero le tesi scientifiche contrarie agli ogm.
Pronti alla semina, dunque, «a meno che il Ministro Galan non ci convochi d’urgenza e ci assicuri condizioni serie». Ma le condizioni che i dissidenti pongono sono alte: «Sperimentazione entro una settimana, in un’università scelta dal Ministero, sotto la supervisione di Agricoltori Federati». Ma da Roma e da Galan, ieri, è arrivato solo il silenzio istituzionale.
A tentare un ultimo appello, invece, è stata Futuragra con il presidente Duilio Campagnolo. «L’annunciata semina dimostrativa di mais Ogm in Friuli venga sospesa – ha detto chiedendo la convocazione di un tavolo di lavoro con il Ministero –. In un momento in cui attorno alle aperture del Ministro Galan si sta aggregando un fronte ampio di consensi un atto di disobbedienza civile rischierebbe di essere strumentalizzato».
E mentre il prefetto di Pordenone ha allertato le forze dell’ordine evidenziano che «gli eventuali illeciti che dovessero essere commessi, saranno tempestivamente segnalati alla competente autorità Giudiziaria», Confagricoltura invita a tener conto delle aperture sul tema manifestate da Galan. Di «atto illegale, che va contro le norme vigenti» parla, invece, la Cia (Confederazione italiana agricoltori).
Sulla stessa falsariga parte del mondo politico, in particolare il Pd che ha presentato in Commissione agricoltura alla Camera una risoluzione chiedendo al Governo «di adottare tutte le misure necessarie ad impedire che si compiano azioni illegali e pesantemente provocatorie».

Una risposta a “Pordenone: si semina OGM di nascosto, ma visibile su web”

  1. Aggiornamento del 01/05/2010

    Non hanno risposto al telefono fino alle 14, fino a quando il video trasmesso sul sito del movimento libertario, non ha fugato il sospetto: la semina del mais ogm era già avvenuta. A quell’ora Giorgio Fidenato (Agricoltori Federati) era a Portogruaro a mangiare pesce. Leonardo Facco (Movimento Libertario) era già rientrato a Milano, dove vive. Il mais è stato seminato il 25 aprile «il giorno della Liberazione».

    La giornata di Giorgio Fidenato inizia presto, come sempre. Lascia Arba, dove vive con la famiglia, arriva nella sede di Agricoltori federati e si chiude nel suo ufficio. Il cellulare suona più volte, i giornalisti lo cercano ma lui non risponde. Parla solo con Leonardo Facco, che nel frattempo è rientrato a Milano dove abita, ma la conferma ufficiale si avrà solo dopo il video. Il video che svela che il mais ogm è già stato seminato una settimana fa: da domenica 25 aprile Fidenato e Facco sono i primi italiani ad aver seminato mais transgenico. Ammesso che i sei semi messi a dimora siano effettivamente di una pianta geneticamente modificata. Non c’è modo per saperlo, come ammettono i due promotori dell’iniziativa, «dovete fidarvi». L’unica cosa che è verificabile, per ora, è che un’iniziativa simbolica è riuscita a scatenare una controffensiva da artiglieria pesante: spiegamento di forze dell’ordine, decine di associazioni che si sono mobilitate per ribadire il no agli ogm, la manifestazione dei disobbedienti, senza contare le reazioni politiche che da una settimana arrivano da tutta Italia e da tutti i livelli istituzionali.
    Alle 11.15 Fidenato è nel suo ufficio con il cappellino di Movimento Libertario in testa. E’ difficile riuscire a parlargli, le segretarie fanno da filtro. Ma alla fine si concede. «Non posso dire dove – continua a ripetere – capirete dopo il video. Ora devo andare a prendere Leonardo», ma Leonardo è già a Milano. Alle 12 Fidenato esce dalla sede, prende l’auto e si avvia verso l’autostrada. Lo seguiamo per un po’, ma presto ci semina, come il mais. Direzione dell’auto Portogruaro. Dove andrà? «A mangiare il pesce in attesa che il video fosse trasmesso» racconterà più tardi.
    La mattinata l’ha trascorsa, e con lui Facco, a leggere la rassegna stampa e a guardare le agenzie. Non ci sono stati ancora gesti di intimidazione, anche se qualche preoccupazione non la nasconde. Ha moglie e una bimba di un anno e mezzo Fidenato, una bimba di cui ci mostra la foto con una tenerezza che certo non esibisce quando parla delle sue battaglie per la libertà.
    «Aspettiamo fino all’ultimo una risposta del Ministro – dice quando è ancora dietro la scrivania –. Tanti agricoltori mi dicono di andare avanti, anche persone che aderiscono ad associazioni contrarie. Noi comunque siamo ancora disponibili a rinunciare purché le condizioni poste siano rispettate». Ma se la semina a quell’ora era già avvenuta, come avrebbero potuto tornare indietro? «Siamo gente di parola – dice Facco che risponde al telefono nel pomeriggio –. Avremmo dissotterrato il seme, ma naturalmente non ce n’è stato bisogno. Il Ministro ha risposto al nostro invito a partecipare alla conferenza stampa solamente giovedì sera, nove ore dopo l’evento».
    Al rientro nella sede di Agricoltori Federati ci sono i disobbedienti e il resto è cronaca di tensioni che sfociano in una denuncia da parte di Fidenato. «Questi sono i nazicomunisti – rincara la dose da lontano Facco –, individui che sanno solo distruggere con i soldi pubblici: che il Ministro Maroni si occupi di questa gente invece di cercare di fermare due cittadini pacifici».
    La battaglia è finita, ma la guerra è appena iniziata. Ieri sera nuovo duello, a suon di parole, a Pasian di Prato per parlare di ogm – «ero stato invitato tempo fa» dice Fidenato – e tra una settimana, ad Arba, un’assemblea pubblica per cercare nuovi seguaci.

I commenti sono chiusi.