Prato Carnico: e il capriolo stremato, si rifugia in un garage


Se da un lato le abbondanti precipitazioni fanno la gioia di albergatori e del popolo dello sci, dall’altro c’è chi la neve la subisce. In particolare gli animali, che a causa delle abbondanti nevicate, rischiano di morire di stenti o di venire sbranati dai loro predatori in quanto impossibilitati a fuggire, il tutto fa parte della selezione naturale, ma ciò non toglie che alcune scene possano toccare l’animo anche dei “meno teneri di cuore”.
A Prato Carnico la gente del posto è rimasta sorpresa, dopo l’ultima abbondante nevicata, scoprendo in paese un capriolo che, stremato, ha deciso di ripararsi per riprendere le forze, accanto ad una legnaia all’aperto situata sotto una tettoia a riparo di alcuni posti macchina.<br />
Individuato dal proprietario del manufatto, l’animale, evidentemente ai limiti delle sue forze, non ha cercato di fuggire, ma è rimasto immobile rannicchiato su se stesso. Alimentato con del fieno, alla fine, quando la neve lo ha permesso, si è allontanato da solo. Altri invece non ce l’hanno fatta. I forestali di Forni di Sopra hanno accertato, durante le loro uscite, una dozzina di animali, anche di grossa taglia come i cervi, che sono rimasti vittime della neve e finiti quindi in pasto dei carnivori. A sostegno della selvaggina sono state pure disposte balle di foraggio nei luoghi frequentati abitualmente da questi ungulati. Una cosa gradita nei primi giorni di precipitazioni, poi, forse disturbati dalla presenza degli umani, e anche perché probabilmente avevano trovato altre fonti di alimentazione, al riparo degli alberi nel fitto bosco, non si sono più ripresentati all’appuntamento.