Regione: interrogazione in Consiglio sulla radioattività dei cinghiali


dal MV di oggi

Dopo la moria di animali spunta un'altro caso inquietante: i cinghiali radioattivi. A sollevare il problema è ancora il consigliere regionale del Carroccio, Enore Picco, che ha presentato un 'interrogazione al presidente della Regione e all'assessore competente. Picco chiede se in regione sono stati condotti esami sugli ungulati o su altri esemplari di selvaggina per verificare l'eventuale presenza di radioattività e, nel caso non fossero stati effettuati questi accertamenti, se intende avviare un'analisi sugli effetti del fallout primario e secondario a seguito del disastro di Chernobyl. Le preoccupazioni del consigliere regionale nascono dal fatto che nell'agosto dello scorso anno  l'Ufficio federale della protezione dalle radiazioni della Germania (il Bundesamt für Strahlenschutz, Bfs) ha comunicato ufficialmente che «buona parte dei cinghiali in Germania è contaminata dalla radioattività post-Chernobyl». Nell'interrogazione, Picco ricorda che la contaminazione media di questi animali presso la regione boscosa al confine della repubblica ceca è di 2800 bequerel il chilogrammo (quando i limiti di legge sono fissati in 600 Bq/Kg) tanto da essere considerati rifiuto speciale. Nè va dimenticato – insiste Picco – che il fallout primario e secondario (ricaduta radioattiva) dell'esplosione nucleare di Chernobyl si è consumata in Austria, Bulgaria, Cecoslovacchia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Norvegia, Polonia, Turchia, Gran Bretagna, Romania, Svezia, Svizzera, gli stati balcanici e la ex Jugoslavia, nonchè ovviamente anche in Italia. Anche da qui l'iniziativa bypartisan di un gruppo di parlamentari in quota Pd e Pdl che hanno chiesto al Governo di promuovere un'indagine epidemiologica con esami radiometrici per valutare la contaminazione radioattiva della carne di cinghiale anche nel nostro Paese. Picco chiede anche se la Regione intende creare un centro o una rete di misurazione della radioattività a disposizione di cacciatori e agricoltori.