Remanzacco: Trader chiude i battenti, Raggiunto un accordo di tutela che prevede anticipi e Cigs


di Paola Treppo

Chiude un'altra azienda in provincia, attiva da mezzo secolo nel comune di Remanzacco. È la Trader, attiva nel campo della produzione dei fili da saldatura, di proprietà di una Spa con sede a Padova, la Italfil. Perderanno il posto di lavoro 46 persone, tra cui tante donne. Per loro Fiom-Cgil e Fim-Cisl hanno fatto il massimo e i referenti sindacali, rispettivamente Giuseppe Mazzotta e Sergio Drescig, si ritengono soddisfatti per l'accordo raggiunto ieri con la proprietà con la mediazione di Confindustria  "anche se resta l'amaro in bocca davanti a una nuova fabbrica che chiude i battenti". Il blocco delle macchine è previsto per il primo gennaio, con l'attivazione contestuale di una cassa straordinaria per cessata attività di 12 mesi che sarà firmata la prossima settimana a Roma, in sede ministeriale. Fim e Fiom, che nella serata di ieri hanno incontrato i dipendenti nella sede udinese della Cisl, hanno ottenuto un anticipo della Tfr per maestranze e impiegati già da gennaio per 1.500 al mese in attesa della firma del decreto per la cigs (possono passare anche 120 giorni prima che arrivi, infatti, il primo assegno di cassa). Non basta: alla scadenza del primo anno di cigs si potrà attivarne un altro se il 30% degli ex-dipendenti avrà trovato nuova occupazione (15 persone). Lo scoglio pare già superabile: 3 addetti andranno in prepensionamento, ci sarà un incentivo di 5mila euro per chi uscirà dalla cassa e Trader ha già dato il suo okay all'assunzione nello stabilimento di Padova per gli impiegati, con contratto a tempo interminato, e la garanzia del raggiungimento dei requisiti per andare in mobilità. Se sarà attivato il secondo anno di cigs, al suo termine ci sarà un incentivo ulteriore di 4mila euro. Azienda chiusa, quindi, ma per i 46 dipendenti ci sono il massimo delle garanzie possibili sia sul fronte ammortizzatori sociali che per l'apertura da parte della proprietà di Trader.<br />