Strada per Piedim: le disgrazie che non insegnano nulla

Gare automobilistiche notturne, pedoni falciati sulle strisce pedonali, e una catena di incidenti provocati dall’alta velocità, dai sorpassi disinvolti, dal mancato rispetto delle più elementari norme imposte dal codice della strada. Da anni gli abitanti di Piedim, una frazione di Arta Terme che conta 200 anime sono ostaggio della strada provinciale 23, un nastro d’asfalto che da Tolmezzo raggiunge Paularo, lungo il quale la pericolosità del traffico ha superato la soglia delle tollerabilità. C’è voluto l’ennesimo incidente nel marzo dello scorso anno, che ha ridotto all’immobilità un quindicenne travolto sulle strisce pedonali da un camion in fase di sorpasso, per mobilitare la comunità, che ha messo nero su bianco il proprio dissenso apponendo la propria firma in calce a una lettera di appello, inviata ai carabinieri, al prefetto, al Comune e alla Provincia. Un centinaio le sottoscrizioni raccolte dagli amici di quello sfortunato ragazzo e dalla madre, decisa a porre fine a questa situazione. «Lungo questo tratto stradale, molto scorrevole, i conducenti si sentono autorizzati ad utilizzarla come rampa di lancio per il rientro verso l’abitato di Paularo – protesta Antonella Urban, prima dei firmatari della petizione –. Ciò mette in pericolo la vita dei residenti di Piedim che, per uscire di casa, devono accertarsi che nessuno “stunt man” sia nei paraggi, tutto questo fra l’indifferenza delle forze dell’ordine che dovrebbero garantire, per prime, e porre fine a queste innumerevoli e pericolose infrazioni: velocità pericolosa, sorpassi nei pressi degli incroci, mancato rispetto dei limiti di velocità (il limite consentito è di 50 Km orari, ma la velocità media è intorno ai 120 Km) sorpassi nei pressi delle strisce pedonali e, ultimamente, la trasformazione della strada in un autodromo, durante le ore notturne, quando alcune auto gareggiano fra loro. Le istituzioni predisposte alla vigilanza stradale sono state più volte informate della situazione – protesta la Urban – ma a oggi poco o nulla è stato fatto. I carabinieri si limitano a presenziare il tratto di strada una volta ogni sei mesi, forse, e solo per pochi minuti.