Tarcento: 2012 sara’ un anno faticoso, questo il responso del ”Pignarul Grant”

Il 2012 sara’ un anno ”faticoso”, in cui bisognera’ rimboccarsi le maniche per ”far farina”: e’ questo il responso del ”Pignarul Grant”, acceso con un giorno di ritardo sul Colle di Coja, sopra Tarcento, nell’ambito delle celebrazioni dell’Epifania. Rinviata di 24 ore per motivi di sicurezza legate al forte vento, la manifestazione ha visto il consueto corteo di circa 200 persone nelle vie del centro, guidata dal ”Vecchio Venerando” che poi, una volta accesa la pira sull’altura, ha tratto gli auspici per il nuovo anno dall’andamento del fumo, che stavolta si e’ diretto verso Sud. Oltre al grande fuoco sono state accese contemporaneamente le 24 pire predisposte nelle diverse localita’ della conca tarcentina.

 

3 Risposte a “Tarcento: 2012 sara’ un anno faticoso, questo il responso del ”Pignarul Grant””

  1. Il 2012 sara’ un anno ”faticoso”…

    Ma va ?

    Possibile che si dia ancora spazio a queste scempiaggini che vogliono far prevedere il futuro, in base all’orientamento del fumo? Dopo tutto ciò che ormai ha portato la crisi, disoccupazione, aziende fallite, nuova povertà e imprenditori ma anche operai e pensionati che si sono tolti la vita, abbiamo proprio bisogno del”vecchio venerando” per avere un idea (che anzi,sarà più una certezza) che il 2012 sarà un anno uguale o peggiore di quello passato?
    Sarà pure una tradizione antica, ma ai giorni nostri vogliamo provare a goderci questo fuoco in silenzio, senza aggiungere ogni anno del ridicolo?

  2. 🙂

    Concordo, ma tu non hai idea quanti arrivino su questo blog digitando su google “Pignarul grant responso”.
    mandi

  3. aggiornamento del 08/01/2012

    di Barbara Cimbaro

    Né a Est, segno certo di un anno fausto; né a Ovest, presagio invece di un 2012 irrimediabilmente cattivo: il fumo del “Pignarul Grant” di Coia è andato, ieri sera, tutto a sud, senza nessuna “sbavatura“ o indecisione: «Sarà – è stato dunque il ponderato responso del Venerando – un anno in cui rimboccarsi le maniche per “far farina”. Un 2012 “medio”, in sintesi, che richiederà l’impegno di tutti per raddrizzarsi. È, del resto, un po’ quello che è successo anche nell’Epifania friulana di quest’anno a Tarcento: il forte vento del 6 gennaio pareva aver rovinato la festa, costringendo a rimandare le accensioni. Ieri, invece, tutto si è svolto regolarmente, con la consueta, antica suggestione e con un afflusso di persone che ha favorevolmente stupito l’organizzazione, curata, lo ricordiamo, dalla Pro Tarcento e dal Comune. Alle 18.30, visto che comunque c’era un bel numero di persone ai piedi del colle, anche se non era stato programmato con forte anticipo, è partito comunque il tradizionale corteo che si è snodato fino alla cima del colle di Coia guidato, naturalmente, dal Vieli: a chi ironizzava sulla sua capacità di fare due volte in due giorni la salita a Coia, il Venerando ha risposto disponendo con sicurezza il corteo e marciando poi con passo fermo fino alla cima, senza mancare di fare un apprezzamento per la presenza di tanti bambini “che sono – ha rimarcato – il nostro futuro». La tradizionale fiaccolata ha visto la partecipazione di circa 200 persone: tra le autorità, l’onorevole Carlo Monai, Franco Iacop per la Regione, il sindaco Celio Cossa con la giunta. Giunto sotto il Cjscjelat, il Venerando ha ringraziato tutti i presenti, che erano parecchie centinaia e hanno comunque riempito il piazzale del pignarul. Il Vieli, con le autorità, ha quindi acceso il falò, che si è incendiato velocemente ed è bruciato con grande, perfino inedita, celerità: «Se brucia veloce va bene, è segno – ha commentato il Vieli – che è fatto bene». Dopo aver scrutato il fumo, il Venerando ha quindi dato il suo responso: «È tutto a Sud – ha sentenziato – bisogna tornare a fare i contadini, l’agricoltura avrà quest’anno un ruolo importante. Bisogna pulire i boschi e i rii. Se il fumo va tutto a sud, aiutato dal vento, questo implica il far farina, che ci sarà da darsi da fare per avere da mangiare: non bisogna dimenticare che le previsioni del Pignarul riguardano l’agricoltura. Bisognerà rimboccarsi le maniche più del solito, aiutarsi l’un l’altro, la solidarietà è importante, in particolare per il futuro dei giovani e degli anziani. Tutti abbiamo bisogno di amicizia». Il Vieli ha ringraziato anche gli alpini di Coia, che da quasi 20 anni allestiscono il Pignarul Grant. Quest’anno il gruppo Ana presieduto da Antonio Toffoletti ha allestito un falò alto 16 metri, con circa 80 quintali di materiale. Il grazie del Venerando è andato pure a tutti i gruppi di pignarulars che ieri hanno acceso ben 24 falò, rinnovando la magia plurimillenaria dell’Epifania nella conca. «Il fumo va a Tarcento – ha commentato il Vieli – quindi Tarcento cresce». «Una direzione così netta a sud – ha concluso – non ricordo ci sia mai stata prima. Non è un responso molto buono ma non bisogna mai perdere la speranza». Lo ha dimostrato la stessa accensione dei pignarui, che ieri ha richiamato comunque il suo pubblico: «C’è stata più gente del previsto» – ha commentato anche il presidente della Pro Tarcento, Nazareno Orsini.

I commenti sono chiusi.