Tarcento: Trudi e la crisi


Se c’è la crisi si taglia un pò tutto quello che si può tagliare e che non sia strettamente indispensabile; e purtroppo si tagliano anche i giochi e i giocattoli dei bambini Anche il giocattolo soffre la crisi. In Friuli il segnale negativo arriva dall’azienda Trudi di Tarcento che, a causa della flessione degli acquisti, ha manifestato l’intenzione di chiudere quasi tutti i suoi punti vendita in Italia. Attualmente sono dieci e negozi aperti dalla Spa, da Martignacco a Modena, Pavia, Milano, Torino, Brescia e Firenze fino a Cagliari. «L’esubero previsto è di 24 persone – dice Luigi Oddo della Uil -, tutti dipendenti che lavoravano come cassieri e addetti negli store monomarca della Penisola. Il problema di Trudi è, come per molte altre aziende, quello del taglio dei consumi degli italiani per quella fetta di spesa che viene considerata superflua». La fabbrica produce infatti principalmente peluche, gioco per i bambini ma anche regalo per i gli adulti che ha registrato un notevole calo di vendite nell’ultimo periodo. La trattativa per la messa in mobilità di 24 persone (per chiusura dei punti vendita) è prevista per venerdì, giornata in cui la proprietà incontrerà i referenti sindacali di Cgil (Alessandro Forabosco), Cisl (Adriano Pellegrini) e Uil (Luigi Oddo), alle 11. «Il processo di chiusura non sarà immediato ma spalmato nel tempo per esaurirsi definitivamente entro il prossimo anno. A fronte della crisi e davanti all’indubbia difficoltà a rimanere sul mercato è arduo per Trudi mantenere la distribuzione dei punti vendita monomarca. Un paio di negozi, comunque, resteranno attivi, almeno per ora». Il personale attivo nella sede di Tarcento (frazione di Molinis) al momento non sarà interessato da tagli. «Non è la prima volta che la fabbrica è costretta a fare dei cambiamenti interni – osserva Oddo -; già nel 2008 c’era stato un ricorso alla mobilità». Negli anni, la Spa ha cercato di investire in qualità e ha puntato molto sulla diversificazione del prodotto. Nata il 15 settembre del 1954 da un’idea imprenditoriale di Gertrude Trudi Müller, che amava cucire personalmente gli orsetti di peluche per la propria famiglia, negli anni Settanta ha avviato un processo di industrializzazione. Alla fine anni Novanta c’è stata l’espansione all’estero; nel 2005, invece, c’è stato il trasferimento sede orientale da Singapore a Hong Kong. Oggi i dipendenti sono circa 150. L’azienda è presente in più di 40 Paesi nel mondo. Alla fine degli anni ’90 ha dato avvio a una nuova età aziendale, con diverso approccio al mercato: più attenzione alle tendenze, maggiore interesse per il consumatore, diventando multimarchio. L’ultimo arrivato è stato Olli Olbot, marchio tedesco acquisito alla fine del 2006 e dedicato alla prima infanzia. Risale al 1999, invece, l’acquisizione di Sevi, il marchio di giochi e accessori in legno più antico in Europa, le cui radici affondano nella tradizione gardenese dell’artigianato artistico e dei giocattoli in legno. Accanto al mondo dei giocattoli Sevi, ha ampliato la sua offerta con decorazioni per la cameretta e col mondo gift per il bambino e l’adulto. Prima della crisi, Trudi vendeva circa 3 milioni di peluche all’anno (solo marchio Trudi), messi sul mercato in 300 soggetti diversi. L’ultimo negozio monomarca aperto, nell’aprile dello scorso anno, era stato inaugurato nel centro Freccia Rossa di Brescia. <br />