Tarvisio: se l’assenza di segnale telefonico può diventare drammatica

di Tiziano Gualtieri

Il telefono, la tua voce. Questo era lo slogan di una nota compagnia telefonica. Una voce che a Fusine è muta da alcuni mesi. Da dicembre il segnale Vodafone è praticamente assente, un grosso problema tornato d’attualità martedì. Un escursionista ceco infortunato, dopo aver passato la notte all’addiaccio a causa della rottura del suo cellulare, è riuscito a raggiungere il “Rifugio 7 Nani” posto al secondo lago. Lì il gestore, Stefano Vuerich, ha dovuto fare i conti con la mancanza di segnale che gli ha impedito di contattare il 118. Ha dovuto, quindi, prima agganciare manualmente la rete slovena, poi allertare il Soccorso Alpino che a sua volta ha fatto partire la chiamata d’aiuto. Per fortuna il ritardo non ha aggravato le condizioni del ragazzo, ma in caso di emergenza è facile immaginare cosa sarebbe potuto accadere. Nelle reti estere, Austria e Slovenia comprese infatti, la numerazione 118 è riservata solo ai servizi che offrono informazioni sugli abbonati. «Quando va bene abbiamo campo ma non si sente la nostra voce – spiega Vuerich – altrimenti la linea è totalmente muta». Oppure può capitare che i telefonini entrino sulla rete slovena cosa che impone la disattivazione della selezione automatica per non far aumentare i costi. Mesi fa il grido d’allarme era stato lanciato anche dal musher Ararad Khatchikian: «È la terza volta in quattro anni che accade una cosa del genere, ma è la prima volta che va così per le lunghe. Subiamo questo disservizio dal 20 dicembre». Vodafone aveva assicurato che il problema sarebbe stato risolto in circa due settimane, ma cinque mesi dopo la situazione non è migliorata. Così, mentre sembra che alcuni tecnici abbiano valutato il danno indicando l’impossibilità di ripararlo visto l’elevato costo dell’apparecchiatura danneggiata, Renato Carlantoni sindaco di Tarvisio, ha promesso che – per la terza volta – solleverà il problema al prefetto di Udine «ma valuteremo la possibilità di informare il ministero competente di un problema, a questo punto, internazionale». A volte, infatti, anche a Coccau e Cave del Predil le linee italiane vengono coperte dal segnale sloveno «indubbiamente troppo forte». Una situazione difficile diventata, nel novembre 2006, drammatica: proprio a Fusine, anche a causa di un “buco” nella rete che aveva impedito di allertare i sanitari, infatti, era deceduta una persona colpita da malore.