Tolmezzo: 8 sindaci su 28 scrivono in Regione «Vogliamo Manuele Ferrari» commissario

http://www.fisifvg.org/news_photo/manuele%20ferrari%20SITO.JPG

di Tanja Ariis.

Rivolta sulla nomina di Lino Not a commissario della Comunità montana della Carnia: 18 sindaci su 28 scrivono, offesi, alla presidente della Regione e agli assessori regionali, accusandoli di non avere rispettato l’impegno assunto di designare un primo cittadino alla guida dell’ente comprensoriale carnico, come avvenuto peraltro per le altre tre Comunità montane del Friuli Venezia Giulia. I sindaci di Cavazzo Carnico, Verzegnis, Forni Avoltri, Arta Terme, Preone, Tolmezzo, Villa Santina, Ampezzo, Sauris, Ovaro, Cercivento, Ravascletto, Socchieve, Forni di Sotto, Enemonzo, Comeglians, Zuglio e Lauco, tra cui diversi rappresentanti e candidati locali dell’attuale maggioranza regionale, hanno messo nero su bianco tutta la loro contrarietà alla mancata nomina di un sindaco quale commissario della loro Comunità montana e hanno anche allegato un documento del 16 settembre, da loro sottoscritto, a sostegno della candidatura a commissario del sindaco di Forni Avoltri, Manuele Ferrari. E sarebbero stati molti di più – osservano i 18 sindaci, molto arrabbiati – i primi cittadini firmatari se lunedì pomeriggio non si fosse scoperto sul sito della Regione dell’avvenuta nomina di Not, quando invece alle richieste di notizie in quei giorni era stato loro risposto che venerdì per la Carnia la decisione era stata rinviata. Loro ci avevano creduto e con spirito di collaborazione, visto lo stallo sul nome del sindaco di Tolmezzo, i 18 avevano deciso di proporre un nome condiviso dai sindaci più vicino alla linea politica della Regione. Peccato che a Trieste venerdì la giunta regionale avesse, invece, già deciso. «Non c’è dubbio – osservano i 18 primi cittadini, riferendosi alla nomina di Not – che questa imposizione calata dall’alto non porterà a niente di positivo, anzi aumenteranno le animosità e le divisioni. Vi salutiamo – concludono, rivolgendosi alla giunta regionale – con il forte dubbio di esser stati da voi ritenuti tutti incapaci. Ora, con quale spirito dovremmo collaborare con la nostra Regione? E che senso ha ora essere da voi convocati nelle varie iniziative istituzionali che deciderete di promuovere in futuro qui in Carnia o per la Carnia?». Contattato in merito alla vicenda, Ferrari non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Tra gli altri sindaci, anche del Pd, invece i commenti volano come lame. La mossa della Giunta regionale viene infatti letta come una grave offesa nei loro confronti e, in questo clima, è difficile ipotizzare un sereno avvio dei lavori da parte del neo commissario, bollato da più parti come indesiderato. «Io ho firmato per Ferrari – spiega il sindaco di Comeglians, Flavio De Antoni – perché, come avevo votato per Zearo, doveva essere un sindaco a fare il commissario. Quando ho saputo che non era stato accolto dalla Regione il nominativo di Zearo, allora ho firmato per Ferrari. Panontin aveva promesso che il commissario sarebbe stato un sindaco. Questo è un brutto segnale per i 28 sindaci della Carnia. Possibile che per la Regione su 28 sindaci non ci sia nessuno in grado di fare il commissario? Lo trovo offensivo, umiliante per il territorio, senza nulla togliere a chi è stato nominato, ma qui è il metodo che non va».

2 Risposte a “Tolmezzo: 8 sindaci su 28 scrivono in Regione «Vogliamo Manuele Ferrari» commissario”

  1. aggiornamento del 21/09/2013

    (t.a. dal MV di oggi)

    Il capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Cristiano Shaurli, e il segretario provinciale dello stesso partito, Andrea Simone Lerussi, difendono a spada tratta la nomina di Lino Not a commissario della Comunità montana della Carnia. «La scelta fatta dalla Giunta regionale – rispondono ai 18 sindaci che hanno scritto alla governatrice Debora Serracchiani e agli assessori regionali, sentendosi profondamente offesi dalla scelta operata che non ha attribuito tale carica a nessuno dei 28 sindaci carnici, come avvenuto invece per le altre comunità montane del Fvg – è condivisa e sostenuta dal Pd. Lino Not rappresenta il profilo che per competenze e qualità può far riprendere la Comunità che è stata ferma per anni dopo la sciagurata scelta di Tondo di cancellarla senza avere pronta alcuna riforma. La maggioranza di centro-sinistra propone il superamento dell’abbozzata riforma delle unioni dei Comuni montani e, di conseguenza, ritiene corretto che il “delegato” della Giunta regionale per questo anno di transizione sia una persona in discontinuità con quanto fatto fino ad oggi». «Mi rammarico che Iuri – aggiunge Lerussi, riferendosi al sindaco di Cavazzo Carnico, che è piuttosto critico su questa vicenda nei confronti del suo partito ed è tra i 18 sindaci che hanno sostenuto la candidatura di Manuele Ferrari, sindaco di Forni Avoltri a commissario – oggi parli del Pd quando ha chiesto di essere cancellato da prima delle elezioni regionali (salvo poi tornarsi ad iscrivere a luglio) e sopratutto che oggi parli di Pd, quando il Pd aveva chiesto di non fare assemblee di sindaci con elezioni di commissari in quanto si trattava di una nomina della Giunta regionale. Invece si è voluto procedere a tentoni proponendo prima un nome, poi un altro e, se avessimo aspettato ancora un po’, forse pure un terzo. Non è stata una figura molto seria e non si è mai parlato di come far tornare a funzionare la Comunità montana ma solo di posti». «Peraltro – aggiungono i due esponenti del Pd – non solo non comprendiamo, ma ci preoccupano le affermazioni per cui la nomina non porterà nulla di positivo, ma anzi ulteriori divisioni. Lo riteniamo irrispettoso nei confronti di una persona che ha un mandato limitato nel tempo e proprio da ciò deriva la necessità di esperienza, capacità di lavoro immediata e tempo da mettere a disposizione che Not garantisce e ha già dimostrato. La Regione, come il Pd, ha fatto una scelta convinti della necessità di un profondo cambiamento».

  2. Aggiornamento del 25/09/2013

    Il sindaco di Cavazzo Carnico, Dario Iuri, smentisce il segretario provinciale del Pd, Andrea Simone Lerussi, che gli aveva attribuito dimissioni, invece mai rassegnate, dal partito e attacca i metodi. «Spiace – dice Iuri – da tesserato, da uomo di sinistra e soprattutto da sindaco, constatare che pur di difendere la “scuderia” i segretari regionale e provinciale del Pd si arrampichino sugli specchi e tentino di travisare mie ponderate e giustificate considerazioni» sulla nomina «del commissario della Comunità montana della Carnia. La mia critica, come detto, non va alla persona prescelta ma al metodo. Metodo già conosciuto, per ultimo in occasione della designazione dei candidati alle scorse elezioni regionali – afferma Iuri –. Elezioni vinte per un soffio – dice – anche perché sul territorio qualcuno si è dato da fare. L’entusiasmo per essere tornati ad amministrare la Regione si è rapidamente dissolto. Continuano ancora a contare – denuncia Iuri – quei personaggi che da decenni per ottusità e interessi di bottega hanno perso un’infinità di Comuni e dato così avvio a quel percorso che ci sta portando alla rovina. E a dimostrazione di ciò: su 28 sindaci della Carnia, gli iscritti al Pd sono solo 4, per il momento – dice Iuri, alludendo a possibili altre perdite –. Il segretario Lerussi dovrebbe “rammaricarsi” non dei miei – continua – ma dei suoi comportamenti e delle scelte che ha attivamente sostenuto in questo periodo e dovrebbe ricordare soprattutto quanto gli è stato da me a più riprese sollecitato, stante l’assoluta mancanza di coordinamento nel nostro territorio. Non ho mai parlato di posti ma di azioni da attuare per il bene della nostra povera Carnia! Io conservo gelosamente la prima tessera che ho sottoscritto con l’allora Pci firmata da Enrico Berlinguer, quando lui non era ancora nato. È inutile che cerchi di dipingermi come un trasformista: chi mi conosce non ha dubbi su da che parte sto. Che i due siano preoccupati per “le affermazioni per cui la nomina non porterà nulla di positivo, ma anzi ulteriori divisioni” è quello che io percepisco sentendo il parere dei colleghi, prendendo solo atto della realtà che anche loro conoscono ma da “bravi” politici cercano di coprire. Come se i sindaci fossero deficienti!».

I commenti sono chiusi.