Tolmezzo: se hai del tempo mettilo in banca

E’ forse l’unico modo che la gente normale ha per riaffermare alcuni principi etico-morali che questa nostra società basata unicamente su discutibili valori economici, ha completamente cancellato; sto parlando del volontariato e di una interessante iniziativa che si farà a Tolmezzo. Partirà a novembre in Carnia la prima “Banca del tempo”, una particolare forma di associazione che si basa sullo scambio di attività tra i soci che mettono a disposizione una parte del proprio tempo, quantificato in ore, ricevendo in cambio la stessa quantità di ore. È stata avviata la costituzione della prima “Banca del tempo” della Carnia, fortemente voluta dalla Commissione pari opportunità della Carnia e sostenuta e finanziata dalla Comunità montana della Carnia, dal Servizio pari opportunità della Regione FVG e dalla Provincia di Udine. <br />
«La Banca del tempo – spiega la presidente della Commissione Nives Baldacconi – riveste un ruolo importante dal punto di vista sociale perché permette di dare e ricevere tempo attraverso uno scambio equo e solidale. Contiamo, inoltre, con questa iniziativa, di contribuire a recuperare e rafforzare quella cultura della solidarietà che ha sempre caratterizzato il territorio carnico, nella quale vengono privilegiate le relazioni umane e vengono messi in atto una serie di scambi in un clima di amichevole cooperazione. I ritmi della società odierna ci impongono una vera e propria corsa contro il tempo, che sembra non bastare mai: con questo progetto vogliamo creare una rete di contatti fra le persone, che porteranno un concreto miglioramento della qualità della vita». Le attività di scambio possibili sono le più varie: da piccole manutenzioni casalinghe all’accompagnamento e all’ospitalità, dal servizio di babysitter alla cura di piante e animali, fino all’assistenza per il disbrigo delle pratiche burocratiche. Alla fase iniziale hanno aderito alcune associazioni carniche, fra le quali Cif (Centro italiano femminile) Alto-But e Carnia, Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale), Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) e Atsam (Associazione tutela salute mentale) ma al più presto saranno coinvolte dalla Commissione altre realtà presenti sul territorio.
In questi giorni le stesse si stanno incontrando con i referenti della Comunità montana e della Commissione per definire nel dettaglio le azioni da compiere, prima fra tutte un’adeguata attività di sensibilizzazione per permettere alla popolazione di comprendere il significato di questa iniziativa e allargare sempre di più il numero dei soci. L’avvio delle attività è previsto per novembre