Tolmezzo: SpeleoDuemilaOtto 15-16 novembre 2008

 di David Zanierato

Le aree carsiche del Monte Cavallo di Pontebba, del Pal Piccolo, del Monte Naiarda e del Monte Coglians, con le rispettive risorgenti dei fontanoni di Timau e di Riu Neri solo per citare i principali costituiscono alcuni dei luoghi su cui poter investigare a fondo nell’Alto Friuli e dai quali la speleologia regionale può trarre notevoli soddisfazioni, potendo condurre importanti ricerche scientifiche, soprattutto idrogeologiche.

Partirà da questi obiettivi, l’azione futura degli Speleologi del Friuli Venezia Giulia che sabato e domenica, in occasione del 15° anniversario dell’associazionismo speleologico in Carnia, si ritroveranno insieme al Museo Carnico di Tolmezzo per l’iniziativa SpeleoDuemilaOtto.

«Le prime ricerche speleologiche a livello locale spiegano gli organizzatori – risalgono alla fine dell’Ottocento, ma un’attività sistematica in alta quota ha avuto inizio solo verso la metà degli anni ’70, sempre però ad opera di gruppi non della Carnia. Con la costituzione nel 1993 di un primo gruppo speleologico (ASC) cui subentrò nel 1997 il Gruppo Speleologico Carnico Michele Gortani del CAI Tolmezzo (attualmente aderente alla Federazione regionale co-organizzatrice dell’evento), iniziò un nuovo ciclo di indagini». Sabato con alcune escursioni e poi domenica con un convegno (inizio alle 9.00) ci sarà l’occasione quindi per fare il punto sulle attività di esplorazione e ricerca svolte dalle associazioni, in special modo nelle Alpi Carniche che rappresentano l’area speleologica più recentemente indagata.

Ma la due giorni avrà anche un momento particolare di respiro internazionale, sabato alle ore 21, sempre a Palazzo Campeis, il team trevigiano LaVenta che accoglie speleologi da tutta Italia, presenterà la sua ultima fatica, Naica, l’incredibile scoperta della Grotta dei Cristalli nella miniera di Naica (del Gruppo Peñoles), famosa nel mondo per la presenza di grandi cristalli di gesso (cristalli giganti di selenite) di dimensioni mai viste, sino a 10 metri di lunghezza e 2 metri di diametro, purissimi.

Una meraviglia della natura scoperta per caso, fragilissima e misteriosa, che potremmo perdere da un momento all’altro.