Torna “Musiche” a Udine

Musiche, pe gnove musiche furlane, la rassegna, voluta e organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Udine, che segnala e premia le migliori produzioni discografiche friulane dell’anno (segnalate dall’osservatorio dei giornalisti) si annuncia con un bagaglio di produzioni qualitativamente molto migliore di quello targato 2005. Ad esso aggiungiamo l’auspicio (della giuria, ma anche di tutti i consumatori di musica) che questa pur bella sesta edizione sia inferiore alle produzioni 2007, nel segno di una costante crescita della creatività artistica legata all’espressione in marilenghe. Ovviamente starà al pubblico giudicare e condividere o meno queste sensazioni. L’occasione è alle porte, visto che giovedì e venerdì prossimi il palamostre di Udine farà da teatro alla rassegna, come sempre abbinata al Premi Friûl di Radio Onde furlane, che porta sullo stesso palco i selezionati per Musiche furlane fuarte. Due manifestazioni in una, come uno solo è lo scopo: dare visibilità e credibilità alle forze fresche e ai giovani talenti friulani.<br />
Tornando a Musiche, si comincia giovedì, alle 21 (ingresso libero) con i Madrac, progetto collettivo orchestrato dal musicista e produttore Fulvio Romanin, che presentano Real, il loro secondo cd. L’impasto dei suoni elettronici prodotti da questa formazione funge da contenitore per le più diverse influenze musicali, dalla techno all’hip hop, dall’hard rock al pop: una grande capacità di tenere insieme le redini della sperimentazione, senza cadere mai nell’eccessivo o nel ridondante.
Dopo la band salirà sul palco Priska, che presenterà la sua opera prima: La fureur de papavoine. Autrice dei suoi brani, che interpreta vocalmente in tre distinte lingue (francese, friulano e italiano), ha scelto per il suo album d’esordio dodici brani dall’arrangiamento essenziale, pochi fronzoli, significativi e misurati gli interventi di flauto, volino e tastiere. Il continuo rincorrersi di suoni e parole ricorda le trame di un ricamo che ci lascia intravedere un mondo interiore ricco e malinconico. Un lavoro vero, sincero, cui ha dato un importante contributo Lino Straulino, autore dei testi e di vari apporti strumentali nella registrazione. Chiuderà la serata Dek ill Ceesa, il giovane fenomeno di Dilignidis che rappresenta la nuova generazione hip hop in marilenghe, già vincitore della passata edizione del Premi Friûl. Appassionato di black music e funky, ha trasferito queste passioni musicali nel suo album Rap par cjargnel. A fare da sfondo alle avventure cantate da Dek non è la periferia urbana industrializzata delle grandi città ma la Carnia. Il risultato è un disco che trasuda tutta la rabbia e la sfrontatezza che il genere musicale impone ed è ancor più marcata dalla scelta di utilizzare la madrelingua come codice sonoro dei suoi pensieri.
Ad aprire la serata di venerdì sarà Vittorio Vella, tastierista e compositore geniale ed eclettico che, dopo numerose collaborazioni, ha pubblicato quest’anno il suo primo disco solista, dal titolo Sogni disordinati. Un lavoro che celebra una sensibilità creativa quanto mai originale e coraggiosa. Difficilmente catalogabile, visto che racchiudere brani strumentali, sonorità ambient, ritmiche dance e musica contemporanea. Il tutto in prospettiva babelica in cui utilizza il friulano, il catalano, il siciliano, l’inglese e l’italiano, frutto di una positiva ricerca della vibrazione profonda che ogni lingua innerva e, di conseguenza, la musica ulteriore che ne fa scaturire.
A seguire, l’atteso ritorno dei Bakan, che presentano, cinque anni dopo il fortunato Aradio, il loro secondo cd: A eletric. Pubblicato come il precedente in maniera orgogliosamente indipendente, il progetto porta a maturazione uno stile schietto e di grande impatto sul palco. Sono 14 brani che raccontano piccole storie, frammenti di vita, brevi emozioni che non hanno pretese di insegnare, che non celano né morale né retorica. Vogliono soltanto esprimere sensazioni, essere fotografia di momenti vissuti. Coerente con questo spirito è la scelta del friulano, la madrelingua, con la quale sono cresciuti e con la quale cantano le loro storie, i loro pensieri. La lingua del loro quotidiano, attraverso la quale vivono la realtà.
A chiudere la serata conclusiva di Musiche 2006 sarà la Fabian Riz Orquestra. Poesia feroce e senza peli sulla lingua per un personaggio che ha sempre badato poco alla forma e molto alla sostanza, Traviarsâ è il suo nuovo cd e contiene le sue ballate vere e crude. È accompagnato dagli amici che condividono il suo spirito zingaresco, dagli Arbe Garbe ai Pantan, a Lussia di Uanis, che gli hanno cucito il disco addosso, costruendolo con degli incredibili arrangiamenti.

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