Trappole fotografiche

La presenza di alcuni esemplari di lince nel Tarvisiano è stata documentata negli anni scorsi dalle osservazioni compiute nell’ambito del “Progetto Lince Italia”, che si propone di contribuire alla gestione e alla conservazione della lince eurasiatica. Un’iniziativa nata nei primi anni ’90, quando un gruppo di appassionati naturalisti friulani hanno dato vita al “Gruppo Lince”, che negli anni è cresciuto diventando “Progetto Lince Italia”, patrocinato dall’Iucn (The World Conservation Union) e con la collaborazione del Corpo forestale dello Stato. Attualmente questa associazione di ricerca, che ha sede legale all’Università di Padova ed è coordinata da Paolo Molinari, è impegnata nel progetto di ricerca “Life-Natura 2000”, sostenuto dalla Comunità europea. L’obiettivo è quello di monitorare i grandi mammiferi carnivori (dall’orso alla lince, dalla volpe al tasso), per raccogliere informazioni sulle caratteristiche di queste specie che in ambito legislativo nazionale e internazionale sono considerate rare e particolarmente protette. Tra gli strumenti più utilizzati dai ricercatori del progetto, ci sono le cosiddette “trappole a pelo” e le “trappole fotografiche”. Le prime sono rivolte soprattutto agli orsi, e consentono di raccogliere piccoli campioni di pelo utili per analisi genetiche, le seconde soprattutto alle linci, che vengono catturate fotograficamente grazie ad un sistema ad infrarosso passivo. Un sistema che ha consentito di immortalare diversi esemplari tra il 2003 e il 2005, oltre ad aver aiutato i ricercatori a stabilire il numero di esemplari presenti in zona ed il loro comportamento spaziale. «Il nostro progetto corre parallelo a quello dell’Università di Udine – ha spiegato Molinari – e in alcune occasioni abbiamo anche collaborato. Nel caso del monitoraggio fotografico infatti, ci siamo suddivisi le zone da tenere sotto controllo: noi ci stiamo occupando della zona sud-est dell’Alto Friuli, loro di quella sud-ovest». Molinari considera un risultato molto positivo la cattura dell’esemplare di lince, «in quanto – ha precisato – potrà rappresentare un aiuto per il proseguo delle ricerche». Intanto dopo un lavoro durato tre anni, nel periodo pasquale andrà in onda su Rai Tre, nell’ambito della trasmissione “Geo&Geo” uno speciale sul “Progetto Lince Italia”.<br />