Udine: al visionario si proietta “Videocracy”

La nuova stagione cinematografica 2009 – 2010 del Centro Espressioni Cinematografiche prosegue con una programmazione ricca di anteprime ed esclusive all’insegna del migliore cinema d’autore. Da oggi le sale del Visionario presentano l’attesissimo Videocracy di Erik Gandini e Le ombre rosse del maestro Francesco Maselli, due opere che arrivano direttamente dalla Mostra del cinema di Venezia. Da martedì 8, sempre al Visionario, verrà presentato Questione di punti di vista di Jacques Rivette (in concorso” al Lido) e da mercoledì 9 Una soluzione razionale dello svedese Jörgen Bergmark (presente nella selezione “Settimana della critica”).
Le quattro esclusive del Visionario sono un assaggio della più ampia selezione di opere internazionali che prossimamente arriveranno nelle sale del Cec per offrire al pubblico uno sguardo allargato sullo stato della Settima Arte.<br />
L’attesissimo Videocracy è l’evento cinematografico di questi giorni. Presentato a Venezia, è stato realizzato dell’italiano (di adozione svedese) Erik Gandini, un regista con alle spalle una lunga e intensa carriera di documentarista. Con
Videocracy realizza un’indagine esclusiva sul nostro paese raccontando le significative storie di chi ruota attorno a un sistema televisivo che eguaglia potere politico e mediatico.
Spiega il regista: «Sono sempre rimasto colpito dal potere crescente e dal ruolo unico che la televisione detiene in Italia. Non solo per le implicazioni politiche, perché controllata e gestita principalmente da Silvio Berlusconi, l’unica persona che più di ogni altra ha influenzato il contenuto della tivù commerciale italiana negli ultimi trent’anni, ma anche per l’impatto che questa ha sulla gente. Per noi italiani la parola televisione non si riferisce più soltanto all’apparecchio in sé. La televisione è molto di più, è un’entità influente e mistificata con un ignoto e inquietante potere, trapelato ormai in quasi tutti gli aspetti della vita, del sogno e naturalmente della politica. Quasi come un mostro».