Udine: Honsell consegna al poeta Domenico Zannier il sigillo della città

di Ilaria Gianfagna.

«Un poeta che ha contribuito alla promozione della cultura, dell’identità e della lingua friulana». E’ Domenico Zannier che ieri ha ricevuto dal sindaco Furio Honsell il sigillo della città, il riconoscimento che l’amministrazione comunale conferisce alle personalità di spicco, secondo un’idea del compianto deputato Arnaldo Baracetti e del Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli, in occasione del Friuli Doc, per la valorizzazione della lingua e della cultura friulana. «La sua produzione sterminata – ha spiegato ieri il sindaco in un’affollata sala Aiace – ci permette di riflettere anche sull’evoluzione del friulano. Cento anni fa le lingue parlate erano 10 mila, adesso sono poco più della metà. Il rischio è quello dell’impoverimento della cultura. Zannier, dal canto suo, ha contribuito a mantenere vivo il friulano». Per l’occasione, l’assessore alla cultura Luigi Reitani si è cimentato in un discorso in friulano, come non aveva mai fatto prima, spiegando come Zannier sia stato in grado di riempire di significato e valorizzare la lingua locale. «La sua poesia ha un respiro ampio – ha detto Reitani -, che la porta ad affrontare senza imbarazzo questioni filosofiche e teologiche di grande spessore. Zannier ci parla della nostalgia di infinito che è nell’uomo, della sua ricerca di una natura incontaminata, della sua tensione verso il divino. Ci parla dell’essere e del tempo. Fa tutto questo in una lingua a lungo giudicata povera e scarna, non adeguata a rendere la complessità del pensiero filosofico. Ma proprio sul piano linguistico le sue soluzioni sono pregnanti e sorprendenti». Anche l’università di Udine, per voce del rettore Cristiana Compagno, ha riconosciuto il valore di uno dei poeti più amati del territorio. «Zannier è come Friuli Doc – ha poi detto il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, che si è complimentato con Reitani per il suo friulano -: un prodotto di origine controllata perché ha saputo diffondere l’insegnamento del friulano». Domenico Zannier si è dimostrato umile anche nel momento in cui ha ricevuto il sigillo della città: «Il mio sogno era quello di una poesia all’altezza del mondo – ha commentato – e saranno gli anni a venire a giudicare la mia produzione».