Udine: Honsell, sulle pietre di San Giacomo, decidano le Belle arti prima di “sponsorizzarle”


di GIACOMINA PELLIZZARI

 
«Apprezzo l’idea di far adottare le pietre di piazza San Giacomo, ma bisogna rispettare la decisione della Soprintendenza alle Belle arti». Insomma non dispiace al sindaco la proposta del leader di Sos Italia, Diego Volpe Pasini, di “vendere” le pietre più recenti della piazza alle famiglie udinesi affinché incidano sopra il loro nome. E per questo si riserva di valutarla con la Soprintendenza. Honsell, infatti, nel riconoscere l’originalità dell’idea, si rimette alle Belle arti. «Il problema riguarda le firme che potrebbero alterare l’equilibrio molto delicato della piazza. La prima cosa che faremo sarà sentire la Soprintendenza» puntualizza da parte sua l’assessore ai Lavori pubblici, Gianna Malisani, nel precisare che la filosofia del restauro è quella di sostituire il minor numero di pietre possibile.
«Di per sé l’idea è interessante, ma è nello spirito americano, non nella tradizione europea. Per questo non so cosa dirà la Soprintendenza. Certamente vale la pena di sentirla». Il sindaco pur apprezzando l’originalità della proposta che promuove il senso di appartenenza degli udinesi alla città, preferisce andare cauto perché teme che il verdetto delle Belle arti possa essere negativo. Per questo assicura che il Comune rispetterà la decisione del ministero.<br />
Questo perché, come riferisce ancora Honsell, «la percentuale delle pietre nuove sarà piuttosto bassa». La previsione si fonda sul risultato ottenuto in piazza XX settembre dove, spiega il sindaco, «più del 60% delle pietre non sono state toccate».
A chiarire gli aspetti tecnici del restauro di piazza San Giacomo (il cantiere prenderà il via a settembre dopo Friuli Doc), è l’assessore Malisani: «La gran parte delle pietre non sarà sostituita a meno che le lastre non siano fratturate in troppi punti». Nella storica piazza San Giacomo, infatti, dovrà essere fatto un lavoro puntuale, vale a dire pietra per pietra. «E in presenza di non alterazione del sottofondo la pietra non viene neppure tolta» continua Malisani, nel ricordare che nella prima fase l’intervento sarà limitato alla parte della piazza più devastata dal passaggio dei mezzi. Vale a dire davanti al negozio “Prevedello” dove si posizionano le bancarelle del mercato. Secondo Malisani, infatti, «è difficile pensare che le pietre antiche possano essere incise. Per questo la decisione deve essere assunta dal ministero. Noi – chiosa l’assessore – non affermiamo che il privato non possa intervenire diciamo solo che il problema riguarda la firma delle pietre». Quelle firme, infatti, «potrebbero alterare l’equilibrio molto delicato della piazza. La prima cosa che faremo è appunto sentire la Soprintendenza».
E mentre i tecnici di palazzo D’Aronco fanno le opportune verifiche, Volpe Pasini, che non ha mai sottovalutato il vincolo storico, chiarisce ulteriormente i dettagli del progetto. «Sarà la Soprintendenza a scegliere quante e quali pietre si possono marchiare e dove collocarle, se lungo i bordi o attorno alla fontana» precisa il leader di Sos Italia, assicurando che già oggi coinvolgerà la Soprintendenza a livello locale e regionale. «Spetta totalmente a loro la scelta» insiste Volpe Pasini invitando gli udinesi «a dare un segnale in un momento in cui la città, costretta ad abbassare le luci per risparmiare, deve essere compatta».