Udine: in Castello opere a prova di ladri timbrate con l’inchiostro “magico”


di Cristian Rigo

Per migliorare la sicurezza il Comune ha effettuato due interventi finalizzati a potenziare il sistema di controllo video delle sale del Castello. Una prima sessione di lavori si è concentrata sulla manutenzione straordinaria dell’impianto esistente nei primi due piani: sono state sostituite 16 telecamere e installate 10 nuove telecamere. Al terzo e quarto piano sono state installate altre 18 telecamere per un investimento complessivo di circa 63 mila euro
 Un inchiostro “magico” anti-contraffazione per tutelare il patrimonio dei musei udinesi. Arriva dai laboratori del Sincrotrone di Trieste l’ultima invenzione studiata per catalogare e rendere uniche tutte le opere d’arte. E il Comune è pronto a sperimentare questa nuova tecnologia per mettere in sicurezza tutte le collezioni. Dopo l’incredibile serie di furti messi a segno dall’ex custode (che ha patteggiato una pena di 13 mesi di detenzione dopo essere stato accusato di aver messo insieme un bottino di 2.500 pezzi d’arte tra monete, miniature, quadri e ceramiche), il Comune ha messo in atto una vera e propria rivoluzione sul fronte della sicurezza. «Abbiamo rivisto tutti i sistemi, adottato nuovi protocolli molto più rigidi e più che raddoppiato le telecamere – ricorda l’assessore alla Cultura, Luigi Reitani -. Inoltre abbiamo avviato un inventario straordinario, ricatalogando ogni oggetto (e stiamo parlando di centinaia di miglaiia di pezzi) in base a nuovi criteri, un’operazione che non veniva effettuata da 40 anni». Il salto di qualità però arriverà grazie all’inchiostro magico del Sincrotrone che nei prossimi giorni potrebbe dare il via libera definitivo alla sperimentazione. «È un progetto innovativo che aumenterà di molto il nostro grado di sicurezza – spiega Reitani -. Di fatto sarà come mettere un contrassegno invisibile e unico a ogni oggetto custodito nei musei, dal più piccolo reperto fino alle grandi opere. Il contrassegno diventa visibile solo in particolari condizioni e questo ci permetterà di rendere sempre riconoscibile tutta la proprietà museale». Una sorta di inchiostro simpatico, insomma che proteggerà le opere dal rischio contraffazione. A ideare l’innovativa tecnica di “marcatura” è stato Luca Gregoratti, responsabile di una linea del “Laboratorio di luce Sincrotrone elettra” di Trieste. La tecnica, messa a punto con Area Science, sfrutta un fenomeno già molto conosciuto e in voga negli anni ’50, ossia la creazione di centri di colore in cristalli alogenuro-alcalini utilizzando radiazioni ionizzanti. Dopo il deposito del brevetto, il Sincrotrone ha stipulato una convenzione con la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia e definito anche un protocollo di lavoro. E a breve potrebbe arrivare l’accordo con i musei udinesi che sarebbero i primi a utilizzare questa nuova tecnica. «Per noi è una grande opportunità – assicura Reitani – che vorremmo sfruttare soprattutto per i reperti di piccole dimensioni. Ogni singola moneta, per esempio, diventerà unica». L’operazione di “marchiatura” potrebbe durare anche alcuni mesi e per il Comune sarà gratuita. Essendo la prima sperimentazione infatti il Sincrotrone sarebbe pronto a realizzarla senza costi a scopo promozionale