Udine: la città è 11esima in Italia per qualità della vita


dal Gazzettino di oggi

Se Pordenone riesce ad entrare nel 2010 nella "top ten" delle province italiane per qualità della vita, secondo la classifica di Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, passando dalla 37.esima posizione del 2009 a un invidiabile quinto posto – dietro a Trento, Mantova, Belluno e Bolzano-, Udine guadagna ancora di più raggiungendo l’undicesima posizione da un quarantaseiesimo posto dell’anno passato. In questa dodicesima indagine sulla qualità della vita sono stati valutati nove indicatori: ambiente, affari e lavoro, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, sistemi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.
      Il Friuli Venezia Giulia appare spaccato in due da questa fotografia con Trieste e Gorizia che invece crollano. Il capoluogo regionale scende dalla diciannovesima alla quarantatreesima posizione, perdendo ben ventiquattro "step" e Gorizia va ancora peggio passando in picchiata dalla dodicesima postazione del 2009 alla quarantaquattresima odierna, meno trentadue, tante quante ne macina in più Pordenone.

 

Una risposta a “Udine: la città è 11esima in Italia per qualità della vita”

  1. di LUANA DE FRANCISCO

    Ha mancato la top-ten per un soffio, ma ha comunque recuperato la bellezza di 35 posizioni nell’arco di un solo anno, aggiudicandosi l’11° posto della classifica. Parliamo della provincia di Udine e della scalata che le ha permesso di balzare tra le migliori d’Italia, nell’indagine sulla “Qualità della vita 2010” condotta per il quotidiano economico “Italia Oggi” da Alessandro Polli, del Dipartimento di Analisi economiche e sociali dell’università “La Sapienza” di Roma. Il rapporto, in uscita sull’edizione di oggi, promuove anche Pordenone, che conquista il 5° gradino, mentre relega rispettivamente al 43° e al 44° posto Trieste e Gorizia. Apre la graduatoria Trento, la chiude, in 103ª posizione, Napoli.
    Scuola al top. A fare la differenza, nella sommatoria dei punteggi raccolti dal capoluogo friulano nelle nove macro-aree prese in esame dall’indagine, sono le voci dei “Servizi finanziari e scolastici” e della “Criminalità”. Pur scivolando dal 3° posto del 2009 al 7° di quest’anno e pur se preceduta da Gorizia (4ª) e Trieste (5ª), nel campo dei servizi Udine può dirsi soddisfatta: 7ª per numero di sportelli bancari ogni 100 mila abitanti (con 87,9 sportelli), 24ª per numero di professori per 100 studenti nella scuola superiore (9,23).
    Crimini sotto controllo. Sostanzialmente invariata la situazione sul fronte della criminalità: era 11ª, diventa 10ª, anche se poi, per ogni reato, la situazione varia. Ottimo in fatto di estorsioni (1ª), bene per le rapine (8ª) e le truffe (7ª), meno con i furti d’appartamento 29ª).
    Sanità in salute. Come si conviene a una città del ricco ed efficiente Nord-Est, anche a Udine la sanità funziona. Alla voce “Sistema salute”, il capoluogo friulano ottiene la 26ª posizione. Sotto esame, in particolare, l’organico del personale medico e infermieristico (21°), i posti letto (55°), le apparecchiature diagnostiche (14°) e i medici ospedalieri e gli infermieri per 100 posti letto (rispettivamente 47° e 11°).
    Consumi elevati. Decisamente migliorata la valutazione in materia di “Ambiente”, dove al 79° posto del 2009 si è sostituito il 37° di quest’anno. Ma attenzione: tra gli aspetti ancora in sofferenza, spiccano la produzione di rifiuti (47ª, con 558 chili per abitante l’anno) e il consumo di carburanti (87ª, con 480 kep) e energia elettrica (46ª, con 1132 KWh). Migliorabile anche in fatto di isole pedonali (65ª), piste ciclabili (30ª), Ztl (51ª) e verde pubblico (41ª).
    Più libri che palestre. Nel “Tempo libero”, gli udinesi conquistano il 35° posto e privilegiano gli spettacoli sportivi (6°) a quelli teatrali e musicali (24°) e al cinema (37°). In provincia, poi, le librerie risultano più numerose delle palestre (7,59 contro 6,85 per 100 mila abitanti).
    Conti senza scossoni. Portafoglio tutto sommato in equilibrio, a Udine. Che, secondo l’indagine, quanto a “Tenore di vita”, può vantare una discreta 31ª posizione. Preceduta di parecchio da Gorizia (16ª) e Pordenone (19ª), ma seguita ad ancor più distanza da Trieste (62). A giocare a favore dei friulani, l’anno scorso, è stata una riduzione della spesa media mensile per consumi (dal 54° al 43° posto), mentre non hanno subìto variazioni significative nè l’importo medio mensile della pensione (57°, con 670 euro), nè i depositi bancari pro capite (25°, con 13 mila 389 euro, contro i 25 mila 093 di Trieste). In posizione poco più che mediana, invece, sul fronte immobiliare: 2 mila 600 euro il prezzo al metro quadro di un appartamento nuovo in semicentro (67°), contro i 1.250 di Gorizia (5°), i 2 mila di Pordenone (42°) e i 2 mila 722 di Trieste (75°). Relativamente contenuta anche la variazione dei prezzi al consumo, calcolata nel 2,30 per cento (23° posto), a fronte del + 1,8 per cento di Gorizia, il + 2,1 di Trieste e il + 2,9 di Pordenone.
    I disoccupati. Qualche gradino guadagnato anche per quel che riguarda “Affari e lavoro”, dove Udine passa dal 45° al 31° posto. Le voci che più contano, qui, sono quelle sui tassi di occupazione (53°) e disoccupazione (39°) e sulle imprese cessate ogni 100 attive (42°), a fronte di un numero di imprese registrate per 100 mila abitanti pari a 9.872.
    Troppi infortuni. Ad abbassare la media del punteggio sono soltanto due risultati: quello assegnatole nell’area “Popolazione” (87° posto) e quello dedicato al “Disagio sociale e personale” (82°), che peraltro scaraventa Trieste in coda alla classifica. A pesare, oltre all’elevato numero di persone morte per tumore (86°, con 323 casi), sono anche gli infortuni sul lavoro per mille occupati (69°, con 39 casi), il tasso di disoccupazione giovanile (44°), i reati a sfondo sessuale su minori (63°) e gli incidenti stradali (55°).

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