Udine: la criticità dei sottopassi-trappola col maltempo

CRISTIAN RIGO dal MV di oggi

Sottopassi e rogge, ma anche diversi incroci e rotatorie. Sono i punti neri della viabilità, in tutto una decina quando si scatenano eventi atmosferici straordinari come il nubifragio che si è abbattuto lunedì sera in città rovesciando al suolo 40-45 millimetri di acqua nell’arco di un’ora. In un attimo i sottopassi sono diventati delle trappole e solo il pronto intervento dei vigili del fuoco, che hanno salvato 4 persone in difficoltà, ha evitato il peggio

Merito anche del piano straordinario messo a punto dalla Protezione civile, insieme alla polizia municipale di Udine. Piano che lunedì è scattato puntuale non appena la situazione si è fatta critica. Poco dopo le 19 la pioggia è diventata più intensa e un’ora più tardi era già impossibile attraversare diversi sottopassi. Il salvataggio più difficile del Nucleo speleo-alpino-fluviale (Saf) dei vigili del fuoco è stato quello in via Cormor Basso: un furgone con due persone è rimasto bloccato in quasi 60 centimetri di acqua. «E in quei casi – riferiscono i vigili – anche aprire la portiera può diventare complicato». Soprattutto se al volante dell’auto in difficoltà c’è una persona anziana come invece è capitato in via Ragogna e via Cormor Alto dove a rimanere in panne è stata la Citroen Xantia di una 70enne. A fine serata, il bilancio del 118 è stato di cinque ricoveri in ospedale, ma fortunatamente per nessuna delle persone rimaste coinvolte ci sono state serie conseguenze. Anche perché in pochissimo tempo quasi tutti i punti critici erano sorvegliati a vista dalle forze dell’ordine: il sottopasso di piazzale D’Annunzio e quello di via Cormor Basso sono rimasti chiusi al traffico per più di due ore per permettere ai volontari della Protezione civile di far defluire l’acqua con le motopompe. I carabinieri insieme ai vigili urbani si sono invece occupati di via Ragogna. «La sala operativa di via Girardini – ha spiegato il comandante della polizia municipale, Giovanni Colloredo – è diventata una sorta di front-office per raccogliere tutte le informazioni e coordinare gli interventi. Noi abbiamo raddoppiato le pattuglie, ma senza i volontari della Protezione civile non saremmo riusciti a rimettere le cose a posto in così poco tempo: per la città sono un valore aggiunto». Non a caso, proprio nella recente festa della polizia municipale, i volontari udinesi della Protezione civile hanno ricevuto la benemerenza per le attività di emergenza affrontate e la collaborazione garantita nell’arco di tutto il 2009 quando i 102 volontari hanno prestat servizio per 10.807 ore. «Tutti insieme – continua Colloredo – siamo riusciti a fronteggiare una situazione di emergenza del tutto eccezionale vista la quantità d’acqua caduta in un arco di tempo ristretto».
In città sono caduti circa 40 millimetri di pioggia in un’ora, più di 100 in tutta la giornata, mentre a Codroipo in 4 ore sono scesi 60 millimetri d’acqua. A evitare un’alluvione nei Comuni di Coseano, Mereto di Tomba, Codroipo e Varmo è stato lo scolmatore del torrente Corno che ha dirottato una quantità d’acqua verso il Tagliamento evitando esondazioni, come evidenziato ieri dal direttore del Consorzio di bonifica Ledra Tagliamento, Massimo Canali.
A evitare disagi maggiori nel capoluogo invece è stato il super lavoro dei vigili del fuoco (con 35 uomini impegnati e più di 50 interventi effettuati con il coordinamento dell’ingegner Andrea D’Odorico) e anche il piano anti-alluvione della Protezione civile. I volontari hanno tenuto sotto controllo i sottopassi e le strade a rischio (in particolare in via Della Valle, via Selvuzzis, via Pradamano, via De Rubeis) e anche le griglie delle rogge in via San Pietro, piazzale Chiavris e via Planis.