Udine: nuove telecamere e sistema di videosorveglianza per tutto l’hinterland

Che siano prove tecniche di città metropolitana? Forse per Udine è un pò esagerato, però per la sicurezza in città, sono in arrivo 22 nuove telecamere  che terranno un occhio su zone come Borgo stazione, via Riccardo di Giusto, il parco dei Rizzi e Giardin grande.

GIACOMINA PELLIZZARI dal MV di oggi

Aree verdi, incroci pericolosi, ma anche zona stazione e il quartiere di via Riccardo di Giusto, finiranno sotto l’osservazione degli occhi elettronici. Ventidue nuove telecamere saranno installate a breve in città. Il progetto del Comune, ieri, ha ottenuto il via libera dal Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. L’investimento ammonta a 600 mila euro.<br />
 
Il Piano elaborato dalla polizia municipale con i tecnici di palazzo D’Aronco prevede il potenziamento della rete di videosorveglianza con il posizionamento di 22 telecamere che andranno ad aggiungersi alle 16 esistenti. Il progetto, che interessa non solo il centro, ma anche le zone periferiche, ha superato il vaglio del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, presieduto dal prefetto Ivo Salemme, al quale oltre al sindaco Furio Honsell, all’assessore all’Innovazione Paolo Coppola, e ai consiglieri delegati ai rapporti con i cittadini in materia di sicurezza Diego Volpe Pasini, e ai rom Antonella Nonino, hanno partecipato anche i primi cittadini di tutti i comuni dell’Ambito per lo sviluppo territoriale (Aster).
«La definizione della mappa tiene conto dei problemi della sicurezza e degli aspetti tecnici legati alla realizzazione del Piano» spiega l’assessore all’Innovazione, senza trascurare che gli occhi elettronici per funzionare hanno bisogno della rete di fibre ottiche. Considerato che il Comune per posizionarla può utilizzare i cavidotti dell’illuminazione pubblica, prima di decidere i luoghi da tenere sotto controllo i tecnici hanno verificato che ci fossero proprio i cavidotti. Anche perché, in alcuni punti, consentono il collegamento delle telecamere esistenti che, al momento, utilizzano la rete degli operatori privati a fronte del pagamento di un canone. «Il posizionamento delle fibre ottiche ci consentirà di risparmiare il canone» sottolinea Coppola, soffermandosi sul progetto che punta al collegamento con i sistemi di videosorveglianza dei comuni dell’hinterland. Questo è stato uno degli aspetti più apprezzati dal Comitato perché, come spiega Honsell, «eviterà agli altri comuni di costruire le sale operative. L’obiettivo è quello di far arrivare tutti i dati nel comando della polizia municipale di via Girardini che gestirà il sistema di videosorveglianza in città». Nell’analizzare il progetto, il Comitato si è soffermato pure sugli accorgimenti tecnologici in grado di garantire maggior nitidezza alle immagini.
Nel corso dell’incontro, il sindaco ha presentato ai rappresentanti delle forze dell’ordine anche il gruppo di lavoro che si occuperà dell’integrazione dei nomadi residenti nel campo di via Monte sei busi. «Ho invitato – aggiunge il primo cittadino – il prefetto, il questore e il comandante dei carabinieri a indicarci le persone che il gruppo di lavoro potrà contattare per le verifiche tecniche del progetto».