Udine: per Legambiente poco verde in città


di Ilaria Gianfagna

Non è vero che Udine è una città piena di verde. Nonostante le apparenze, per cui alberi e parchi non sembrano mancare, per Legambiente non è ancora sufficiente. Ogni persona ha a disposizione solo 11,15 metri quadri di verde pubblico e su una superficie totale di 398 ettari, solo 120 sarebbero realmente fruibili dai cittadini, perché nel totale vengono considerati anche gli spartitraffico, le scuole, le aree degradate e le banchine stradali
La proposta che arriva dall'associazione ambientalista è istituire un piano di conferma e ampliamento del verde urbano. È solo una delle tante idee che Legambiente ha avuto per integrare il nuovo Piano regolatore generale comunale (Prgc). «Noi ci auguriamo che questo piano lo realizzi la Giunta Honsell – ha detto ieri il coordinatore del Gruppo di lavoro Prgc Legambiente, Emilio Gottardo – che ha già dimostrato attenzione al verde e all'ambiente in generale, ma noi crediamo vada integrato». Legambiente ha già depositato il documento con alcune proposte al Comune e ieri lo ha presentato ufficialmente.<br />
«Dopo le quattro passeggiate svolte con la popolazione tra settembre e ottobre scorsi – ha spiegato il segretario di Legambiente Marino Visintini – ci siamo accorti di quello che non andava e abbiamo elaborato alcune proposte». Sempre nell’ambito del verde pubblico, ad esempio, l’associazione chiede la valorizzazione delle rogge, dei canali, dei prati stabili, dei boschetti, degli alberi monumentali e dei giardini storici, presenti in città. Sul fronte della mobilità, invece, chiede una velocità massima per le automobili di 30 chilometri orari in centro città, oltre che uno studio effettivo della viabilità.

 

Ben più complesso il capitolo edificazione. «A Udine ci sono dal 5 al 7 per cento di abitazioni non utilizzate – dice ancora Gottardo – ma le aree dismesse sono tante». La proposta è quella di non costruire nuovi edifici, se non strettamente necessario, anche in relazione all'aumento del numero di abitanti. In tema di energia, la richiesta è quella di realizzare un impianto di produzione di biogas (biometano) dai rifiuti organici e regolamenti per il risparmio energetico e per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda i rifiuti, Legambiente dice no a nuove discariche e propone una “ricicleria”, dove invece di buttare gli oggetti si mettono a disposizione di altri cittadini. Il tutto in un quadro anche di salute e sicurezza per la città: gli spazi verdi servono all'attività fisica e meno traffico significa meno malattie respiratorie.
«Il piano regolatore – ha concluso Gottardo – è un processo continuo di riqualificazione della città, per questo è importante stimolare i cittadini stessi alla gestione del territorio, anche con iniziative che partono dal basso, come già accade e non sempre dal Comune».