Udine: premiazioni del concorso Industriare Arte Giovani


di SABRINA ZANNIER

Il connubio fra arte e industria, le sinergie fra cultura, formazione e mondo produttivo rappresentano la sostanza dell’incontro che si terrà oggi alle 18 a palazzo Torriani, sede della Confindutria friulana, dove, in occasione del finissage della personale di Toni Zanussi, si svolgeranno le premiazioni del concorso Industriare Arte Giovani.
 
All’arte appartiene, da sempre, la tensione all’ingegno e all’invenzione. Ed è proprio alle potenzialità dell’ingegno e dell’invenzione che si guarda nei periodi di difficoltà quando, come accade oggi, la crisi economica blocca i meccanismi della promozione e della diffusione, tanto culturale quanto commerciale, con ovvie ripercussioni sulla produzione di entrambi i fronti.<br />
Con il progetto emblematicamente intitolato Industriare, Confindustria Udine e Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole hanno inteso dare una risposta in questa direzione, proponendo un’iniziativa culturale ad ampio raggio, che ha preso avvio con la personale dell’artista Toni Zanussi e con il concorso rivolto agli studenti degli istituti superiori della provincia di Udine, entrambi concepiti entro l’orizzonte suscitato dal titolo dell’intero progetto.
In ambito artistico il verbo industriare allude alla capacità d’ingegno e d’invenzione. Dal punto di vista imprenditoriale evoca la volontà di costruire un’impresa, di realizzare un progetto. Guardando invece al più ampio orizzonte socio-economico, soprattutto alla luce dell’attuale crisi, industriare suggerisce anche la via delle nuove idee che nascono come sfida alle difficoltà. Nuove idee generate dagli artisti, ma anche suggerite in fase germinale da giovani che dall’universo scolastico guardano il mondo contemporaneo nella tensione fra quotidianità dell’esistenza e ideazione creativa. Appare allora significativa la relazione fra l’opera di Zanussi – che affonda nell’intento di costruire altri mondi, dove la città, intesa come luogo d’eccellenza del vivere e dell’abitare, rinasce da materiali e oggetti d’uso, recuperati e traslati di senso per alludere a nuovi tracciati urbani – e le proposte degli studenti che hanno accolto l’invito di Confindustria a interpretare, con diverse tecniche artistiche, il mondo del lavoro. Attraverso disegni, dipinti, fotografie e collages sono emerse diverse riflessioni, che complessivamente hanno dimostrato la grande attenzione dei giovani alle problematiche ambientali e sociali e alle logiche produttive, risolte nella tensione fra immaginazione e adesione alla realtà. Dimostrando da un lato come tale tensione sia radicata nel fare artistico e, dall’altro, anche manifestando attenzione e rispetto nei confronti della poetica di Zanussi, la cui mostra raccoglie una ventina di opere appartenenti a due cicli pittorici – Illumina e Città invisibili – che il percorso espositivo pone in costante relazione, a sottolinearne il dialogo capace di mettere in scena la stessa idea di “città”. Da un lato radicata nella concretezza del fare, dall’altro librata nell’invenzione di spazi pittorici condotti per via di emozionalità cromatica.
Illumina è il nome della ditta americana dalla quale l’artista ha recuperato le casse d’imballo a supporto e materia prima per la realizzazione dei dipinti, che ha intitolato con una sorta di omaggio alla ditta stessa. Supporti che ha invaso con la pittura, dove la tensione al monocromo si anima nella composizione di oggetti trovati, provenienti dall’operatività industriale e artigianale. Città invisibili è la serie ispirata al romanzo di Italo Calvino. Così come fa il Marco Polo protagonista dell’opera calviniana, che delle città attraversate durante i suoi viaggi descrive scorci o visioni d’insieme avulsi dagli sguardi altrui, così Zanussi mette in scena città immaginarie, dove un unico costrutto architettonico si eleva a metafora di possibili metropoli. Possibili per via d’immaginazione, ma possibili anche per via di realtà, lungo la strada che pone in sinergia arte, processi formativi e produzione industriale.

Una risposta a “Udine: premiazioni del concorso Industriare Arte Giovani”

  1. aggiornamento del 12/12/2009

    E’ Moreno Russo, studente della classe 4 C del Liceo scientifico statale “L. Magrini” di Gemona il vincitore della prima edizione del concorso Industriare Arte Giovani promosso da Confindustria Udine in collaborazione con Banca popolare FriulAdria-Crèdit Agricole e indirizzato agli studenti tra i 17 e i 25 anni della provincia di Udine con lo scopo di stimolare l’interpretazione del mondo del lavoro nel nostro territorio attraverso la creatività dei giovani. L’opera da lui presentata, dal titolo “Ricicliamo”, è riuscita a mettere in relazione, con spiccata creatività e originalità grafica, prodotti assolutamente locali e prodotti di grandi multinazionali. Il podio del concorso – le cui premiazioni sono avvenute ieri pomeriggio a palazzo Torriani, alla presenza, tra gli altri, del presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci e dell’assessore comunale al turismo e cultura Luigi Reitani – è completato da due studenti della classe 4 D del Liceo Magrini: Ilaria Del Negro, seconda classificata con l’opera “Energia industriale” e Luca Cescutti, terzo, con l’opera “Il tralcio del Friuli si espande nel mondo”.

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