Capriva: potatura, il metodo Simonit & sirch avrà una scuola a Cormòns

di Silvano Bertossi

«Fai pure il distratto ma non quando poti!». È questo il significativo slogan della Scuola italiana di potatura della vite secondo il metodo Simonit & Sirch, due tecnici operatori di casa nostra. Marco Simonit è di Cividale e Pierpaolo Sirch è goriziano. La presentazione tecnica del loro metodo è stata fatta di recente a Capriva, nella sede dell’azienda Schiopetto, alla presenza di François Murisier, vicepresidente dell’Organisation internationale de la vigne e du vin, e di Gianluca Macchi, direttore del Cervim, Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana <br />Per dimostrare i sorprendenti risultati di longevità e salubrità dei vigneti potati in maniera soft secondo il metodo Simonit & Sirch, l’incontro è stato altamente tecnico con molte riflessioni sul cammino da percorrere per salvaguardare il patrimonio viticolo. L’obiettivo è quello di recuperare l’antico mestiere del potatore che, come un chirurgo, decide il destino della vite con interventi il più possibile rispettosi della salute della pianta.
Dalla ventennale sperimentazione dei due tecnici friulani, condotta a partire dal 1988, è emerso che il segreto della “longevità della vite” dipende da una potatura corretta, che non provochi ferite sulle porzioni vitali della pianta. Il sistema di coltivazione ad alberello, ad esempio tipico dell’area mediterranea, è particolarmente longevo grazie a potature fatte prevalentemente sul legno giovane. «Con il taglio sui rami giovani – ha precisato Marco Simonit – la pianta si cicatrizza bene, resistendo meglio alle malattie e conservando la salute della vite. Al contrario, il taglio sul legno vecchio, dai tre anni di vita in su, lascia una piaga che compromette la vascolarizzazione della pianta favorendo un più probabile ingresso di funghi responsabili delle malattie del legno».
«La maggior difficoltà delle nostre ricerche – ha anche affermato Simonit – è stata quella di trasferire le vecchie tecniche di taglio nella moderna viticoltura, rappresentata dai più intensivi sistemi di coltivazione a spalliera, come il Guyot e il cordone speronato».
A Murisier è stato illustrato il metodo Simonit & Sirch, ma il tecnico francese ha dichiarato che «in Francia il sistema di potatura è legato alle denominazioni di origine. É quasi l’unico Paese dove, nel disciplinare Doc, i sistemi di potatura sono descritti in modo preciso e questo è un ostacolo per l’adozione di nuove metodologie».
Le aziende della nostra regione che applicano questo metodo sono Schiopetto di Capriva, Gravner di Oslavia, Il Carpino di San Floriano del Collio, Lis Neris di San Lorenzo Isontino, Petrucco di Buttrio, Ronchi di Cialla a Prepotto, Tenuta Angoris di Cormons, Valchiarò a Torreano di Cividale, Venica & Venica di Dolegna del Collio, Vie di Romans di Mariano, Vistorta di Sacile, Volpe Pasini di Togliano a Torreano, per un totale di 500 ettari.
In Italia sono già operative delle scuole di potatura in Toscana, Trentino Alto Adige, Sicilia, Campania, Piemonte e il Cervim in Val d’Aosta. In casa nostra c’è un accordo con il professor Enrico Peterlunger della Facoltà di agraria dell’Università di Udine per istituire a Cormòns la sede della scuola all’interno della Facoltà di enologia con protocolli sperimentali che verranno attivati a partire dal 2011.