Friuli: artigiani in lutto è morto Beppino Della Mora

Beppino Della Mora - Beppino Della Morafoto da www.ilfriuli.it

E' morto la scorsa notte all'Ospedale di Palmanova per un infarto Beppino Della Mora, figura storica dell'artigianato del Friuli Venezia Giulia. Nato a Pasian di Prato il 15 luglio 1938, nel 1954 fondo' a Udine la ditta Marmi della Mora, azienda gestita attualmente dal figlio Paolo, che e' capo categoria dei marmisti di Confartigianato Udine e vice presidente nazionale della categoria. I funerali si svolgeranno dopodomani nella chiesa di Ialmicco di Palmanova.
 

Confartigianato in lutto per la scomparsa di Beppino Della Mora, morto improvvisamente per un infarto nella notte del 3 novembre all’ospedale di Palmanova assistito dai figli Paolo e Marco e dalla moglie Cecilia Nassimbeni. Lo annunciano, esprimendo profondo dolore e le più sentite condoglianza ai familiari, il presidente di Confartigianato Udine Carlo Faleschini e il presidente di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti a nome di tutti i dirigenti delle Confartigianato regionali, al quale sono accomunati anche tutti i funzionari e i dipendenti a cominciare dal segretario regionale Gianfranco Trebbi e dai direttori Gian Luca Gortani e Sandro Caporale.

“Con lui se ne va – hanno detto – una figura storica del Friuli e del mondo delle imprese. Un artigiano orgoglioso del suo mestiere e della sua categoria che si è sempre battuto con passione e con una verve inimitabile a difesa della categoria contro quelli che definiva i poteri forti della politica e della finanza, portando a casa risultati importanti soprattutto sul fronte del credito”. 

Beppino Della Mora era nato a Pasian di Prato il 15 luglio 1938. Nel 1954 fondò a Udine la ditta Marmi della Mora, azienda ancora attiva e gestita attualmente dal figlio Paolo Della Mora che è anche capo categoria dei marmisti di Confartigianato Udine e vice presidente nazionale della categoria.

La sua è stata una vita concentrata sul lavoro, sulla famiglia e sugli artigiani. Dopo una lunga militanza nell’allora Unione Artigiani del Friuli, Della Mora fu eletto suo presidente nel 1980, incarico che ricoprì fino al 2000 affiancato, in qualità di direttori, prima da Gianfranco Maroadi e poi da Bruno Pivetta. Subentrò a Diego Di Natale, fondatore e primo presidente. Fino alla scomparsa, Della Mora era presidente onorario di Confartigianato Udine, carica che ha assolto in maniera non formale partecipando agli eventi più importanti e portando sempre il suo contributo. “Della Mora – ricorda Faleschini – si è sempre dimostrato un difensore entusiastico del mondo dell’artigianato; gli artigiani ricordano il suo coraggio, la sua totale dedizione ovunque fosse necessario difendere gli interessi della categoria e il suo impegno per lo sviluppo associativo; ha infatti portato l’Unione, durante la sua presidenza, a livelli di grande prestigio”.

Il 5 gennaio 1980 fu nominato Commendatore per l’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Della Mora è stato fra l’altro anche presidente della Federazione regionale di Confartigianato del Fvg (1986-200), presidente dell’Ebiart, Ente bilaterale per l’artigianato, (1999-2008), è stato consigliere dell’Esa, Ente regionale per lo Sviluppo dell’Artigianato, all’interno del quale ha ricoperto la carica di presidente del Comitato per l’erogazione del credito. E’ stato fra l’altro anche componente del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. Beppino Della Mora aveva perso una decina d’anni fa la moglie Natalina. Superato l’enorme dolore ha conosciuto ed ha successivamente sposato Cecilia Nassimbeni con la quale viveva a Palmanova. Oltre a Paolo, lascia anche il figlio Marco, funzionario al ConfidImprese Fvg. Il funerale si svolgerà sabato alle 11 nella chiesa di Jalmicco di Palmanova. Il rito sarà concelebrato da don Del Zotto, don Schiff e don Malamocco

Una risposta a “Friuli: artigiani in lutto è morto Beppino Della Mora”

  1. aggiornamento del 05/11/2010

    Numerose le attestazioni di cordoglio, da parte del mondo della politica, del lavoro e delle imprese, per la scomparsa di Beppino Della Mora, storico presidente di Confartigianato. «Della Mora – ha ricordato l’attuale presidente dell’ente Carlo Faleschini – si è sempre dimostrato un difensore entusiastico del mondo dell’artigianato; gli artigiani ricordano il suo coraggio, la sua totale dedizione ovunque fosse necessario difendere gli interessi della categoria e il suo impegno per lo sviluppo associativo. Ha infatti portato l’unione durante la sua presidenza, a livelli di grande prestigio». Dolore e rimpianto anche da parte del presidente di Confartigianato Friuli Venezia Giulia Graziano Tilatti, dei funzionari e dei dipendenti a cominciare dal segretario regionale Gianfranco Trebbi e dai direttori Gian Luca Gortani e Sandro Caporale. «Con lui se ne va – hanno detto – una figura storica del Friuli e del mondo delle imprese. Un artigiano orgoglioso del suo mestiere e della sua categoria che si è sempre battuto con passione e con una verve inimitabile a difesa della categoria contro quelli che definiva i poteri forti della politica e della finanza, portando a casa risultati importanti soprattutto sul fronte del credito». «E’ stata una figura di riferimento della Confartigianato, prima di Udine e poi della federazione regionale – è il ricordo di Silvano Pascolo, vicepresidente di Confartigianato Fvg e presidente dell’Unione artigiani di Pordenone -. Ho avuto il piacere di conoscerlo da presidente dell’Unione artigiani del Friuli e poi da presidente regionale, e il modo di apprezzarlo anche come imprenditore. E’ stato un artigiano vero, di quelli vecchio stampo, capace di dispiegare grande passione per il ruolo che ricopriva, per l’artigianato e gli artigiani».
    Cordoglio anche da parte del presidente del consiglio regionale Maurizio Franz: «Della Mora era un punto di riferimento, una persona che ho stimato. Se l’artigianato, settore più diffuso del Friuli Venezia Giulia, ha saputo crescere – ha detto Franz – molto lo deve a Beppino Della Mora. Un mondo, quello artigiano, che ha dovuto fare i conti con una profonda trasformazione, culturale oltre che economica, che ha però potuto sempre contare su una guida sicura come quella di Della Mora».

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