di Lidia Valle
L’ipotesi di costruzione del raccordo autostradale Cimpello-Sequals-Gemona ha dato vita sul Messaggero Veneto a un vivace dibattito ed è tuttavia però il caso di puntualizzare alcuni dati. Cominciamo dal fatto che si tratta di un’autostrada e che quell’autostrada va da Cimpello a Gemona, facendodiventare a pagamento la Cimpello-Sequals che prima, come superstrada, a pagamento non era.Proseguiamo poi col dire che più volte si sono visti titoli o sentite affermazioni fuorvianti del tipo “La Cimpello-Sequals è attesa da trent’anni”. Ebbene la Cimpello-Sequals c’è dal 1998. La superstrada, nonl’autostrada a pagamento che si vuole realizzare.Alcuni guardano con speranza alla nuova infrastruttura pensando al traffico locale, o alla situazione dicostante pericolo per ciclisti, passeggini e pedoni, nonché alla mancanza di un marciapiede lungo la SR 463.Ma una nuova autostrada non risolve i nodi della viabilità locale, marciapiedi compresi, anche se proprio cosìsi è cercato di vendere questa autostrada: come una soluzione ai problemi locali.Prendiamo un caso emblematico: Lestans. La frazione di Lestans del comune di Sequals è quotidianamenteattraversata da camion e tir che si recano al cementificio di Travesio. Si è cercato di vendere l’autostrada comeuna soluzione a questo problema. Ebbene non è vero. Anche con l’autostrada questi mezzi pesanticontinueranno ad attraversare il paese perché lo svincolo del progetto autostradale è previsto a Sequals e noncerto davanti all’accesso del cementificio. Non è così che si risolvono le questioni, anzi le si aggrava perché sisottrae altro territorio, si porta altro traffico laddove ce n’era già e soprattutto si devasta irrimediabilmentequest’angolo del Friuli che non è ancora stato selvaggiamente cementificato.L’autostrada e, nel caso di Majano, il raddoppio di un’autostrada già esistente, non risolve il problema deltraffico locale tra la zona di Rivoli di Osoppo a quella di Villanova di San Daniele perché quel trafficocontinuerà a circolare proprio sulla strada regionale 463.Quell’autostrada è stata prevista come un corridoio di transito: non è un caso che da Majano a Sequals non siastato previsto neppure uno svincolo. Gli effetti potranno essere due. O il traffico sarà suddiviso su dueautostrade parallele oppure genererà nuovo traffico e nuove emissioni di gas di scarico nell’ambiente(passeggini compresi).Che l’autostrada possa avere qualche vantaggio per la riduzione dei tragitti di percorrenza per alcune aree delFriuli occidentale (tra l’altro, a voler usare la rotaia, ben serviti dalla ferrovia per quanto riguarda il trasportomerci) e del Veneto orientale può anche essere, ma su traffici di lunga percorrenza (Milano-Austria oBologna-Austria) non ne ha praticamente nessuno. Infatti il raccordo autostradale in progetto è di tipologia B,quindi la velocità massima consentita non potrà essere superiore a 110 chilometri all’ora e inoltre la differenzachilometrica, se si prende come punto di riferimento Montecchio Maggiore (Vicenza), risulta inferiore a 10chilometri. Sarà il costo a cambiare: basti pensare che un camion per la tratta Cimpello-Gemona dovrebbepagare €18,90, senza considerare i recenti aumenti di IVA e i nuovi pedaggi, aumentati sul territorio nazionalecirca 3,5%.Inoltre la nuova autostrada non può in alcun modo drenare il traffico della SR 463 in quanto proprio lapresenza di un susseguirsi ininterrotto di zone industriali e artigianali genera di per sé traffico sulla viabilitàordinaria poiché tir e camion necessariamente dovranno percorrere le strade che le servono.A ciò si aggiunga che dal 2007 al 2010, il traffico sulla Travisio-Palmanova è calato in media del 4,5% l’anno,quindi diventa difficile ipotizzare che la nuova autostrada, come concepita nel progetto iniziale della Regione,possa essere percorsa, per rientrare degli investimenti iniziali da 23.000 veicoli all’atto dell’apertura perarrivare a 53.000 nei 50 anni di gestione, affidata all’Associazione Temporanea d’Impresa che l’avràprogettata e costruita.Quest’autostrada è inutile e “mangiando” ancora altro territorio è dannosa, ciò non toglie che sia necessariomettere mano alla viabilità ordinaria sia della Val d’Arzino sia dell’area tra San Daniele, Majano e Osoppoperché deve essere possibile a tutti andare con un passeggino o circolare in bicicletta senza temere di farsitravolgere, ma non è certo un’autostrada o peggio un doppione di un’autostrada che potrà risolvere questiproblemi.