Friuli: Facchin riscopre i caduti dimenticati della battaglia di Resia

di Alessandro Cesare.

Una battaglia ancora sconosciuta ai piú, che però ha coinvolto oltre 30 mila soldati. Oggi se ne saprà di più su quella che è stata ribattezzata la “battaglia di Resia”, combattuta alla fine dell’ottobre 1917 tra Uccea, Sella Carnizza e le cime circostanti, grazie alla presentazione del romanzo storico Eroi senza vittoria, scritto dal carnico Emanuele Facchin (edito da La Nuova Base). L’appuntamento è per le 17 a palazzo Belgrado, a Udine, quando l’autore e lo storico Marco Pascoli parleranno di un avvenimento rimasto per decenni nell’oblío. Tra i protagonisti della serata ci sarà anche il sindaco di Resia Sergio Chinese, che con il Comune ha avviato un progetto per far riemergere le testimonianze della Grande Guerra nella valle patria degli arrotini. Il libro racconta le vicissitudini del colonnello Emilio Alliney, chiamato a difendere la Val Resia dall’avanzata dell’esercito austro-ungarico. Tra il 25 e il 30 ottobre 1917, 10 mila soldati italiani del regio-esercito cercarono di stoppare la discesa di 20 mila bavaresi, che come obiettivo avevano quello di tagliare la ritirata dei nemici sugli altri fronti. «Una battaglia tanto dimenticata quanto nevralgica nell’economia strategica del conflitto – commenta il sindaco Chinese – che merita di essere riscoperta non solo per consegnarla alla storiografia, ma anche per rendere onore alla memoria dei militari italiani e imperiali, oltre che ai civili della vallata, molti dei quali subirono sofferenze morali e materiali, finendo sfollati addirittura in Campania. Il progetto “La Grande Guerra in Val Resia” – aggiunge Chinese – intende riscoprire in modo scientifico tali vicende, puntando anche e soprattutto sulla valorizzazione turistica dei siti e dei resti del conflitto». La scelta dell’esercito austro-ungarico di sfondare proprio in Val Resia nasceva dalla mancanza di fortificazioni di un certo peso tra i paesi all’ombra del Canin. Non si aspettava però la strenua resistenza degli uomini comandati dal colonnello Emilio Alliney, che vanificarono il tentativo di tagliare la ritirata dei soldati provenienti dalle valli del Fella. Sul campo restarono 110 morti, cifra calcolata per difetto.