Friuli: il Franconia un ottimo vino che merita maggior considerazione

 

di CLAUDIO FABBRO
Se anche la medicina riconosce al vino il ruolo di alimento piuttosto che di bevanda e sempre di più gli addetti ai lavori preferiscono sottolinearne il peso storico e culturale staccandolo dagli altri alcolici, ciò conferma la bontà dell’iniziativa, relativamente recente, che ha portato il Comune di Corno di Rosazzo a dedicare ogni via a un vino. Molto probabilmente ciò avvenne anche in quel di Gorizia nei primi anni del ’900 quando l’appartenenza all’impero austro-ungarico portò nella Venezia Giulia alcune varietà mitteleuropee degne di competere sia con le autoctone (leggasi Ribolla e Refosco) sia con le francesi. Il fatto che in zona Rafut, dunque ai piedi del castello, esista una via chiamata Franconia fa riflettere e ne consegue una ricerca d’archivio che però non da grandi risultati. Infatti oltre a breve citazione del Marzotto (1925) solo Guido Poggi, ispettore agrario in Udine (Atlante ampelografico, 1939) ne scrive in questi termini: «È certamente il “Limberger”; l’origine però non è molto chiara. E’ coltivato in Austria e in Croazia (esiste in quest’ultima regione la città di Lemberg donde forse il nome). Viene anche chiamato “Franconien bleu”, da cui il nome di Franconia col quale lo si designa comunemente anche in Friuli. In provincia di Udine si è diffuso negli anni ’30 dapprima nei mandamenti di Cervignano e Palmanova e ora è coltivato un po’ dappertutto (nel 1934 era la varietà rossa più coltivata dopo il Merlot!). La Commissione Internazionale Ampelografica al Congresso di Colmar nel 1875, ammise per il vitigno il nome principale di “Blaufränkisch”. In Francia il vino lo si giudica forse superiore al Gamay ; in Fvg ha incontrato il favore dei viticoltori perchè matura assai presto ed è quindi prontamente commerciabile; fatto questo di considerevole importanza dove le richieste di vini sono sensibili subito dopo la vendemmia per l’esaurimento dei prodotti dell’annata precedente. Il vino, se ben fatto, si presenta brillante con un leggero, speciale profumo ed è bene accetto dai consumatori. Ciò non deve però far credere che una larga diffusione del Blaufränkisch sia raccomandabile a scapito di altre varietà di merito come il Merlot e il Cabernet». Sin qui il Poggi. Peccato, aggiungiamo noi. Perché dopo averne degustati di eccellenti sia a Sant’Andrat di Corno sia a Corona di Mariano pensiamo che meriti davvero maggior considerazione.