Friuli: il governo paventa il commissario sull’elettrodotto Udine ovest-Redipuglia

dal MV di oggi

C’è l’ombra del commissario sull’elettrodotto Udine ovest-Redipuglia. Che significa: il governo ritiene l’opera prioritaria e quindi decide di accelerare la sua realizzazione. Perchè il commissario avrebbe in capo a sè diversi poteri, rendendo certi i tempi e bypassando alcune procedure (come già accade con il commissario Tondo sui lavori per la terza corsia dell'autostrada).
L’ipotesi-commissario arriva dagli ambienti parlamentari, secondo i quali 11 commissariamenti per altrettante infrastrutture strategiche in Italia, sarebbero stati inseriti nella bozza dello schema di attuazione dell’articolo 4 del decreto anticrisi, decreto che dovrebbe passare al voto della Camera martedì, dopo la fiducia sul maxi-emendamento prevista oggi.<br />
Le opere commissariate sarebbero sei elettrodotti, quattro impianti eolici e una centrale a carbone. Ma il provvedimento non piace al ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, mentre l’assessore Fvg all’energia Riccardo Riccardi è cauto.
Il ministro, infatti, ha protestato perchè con questa norma verrebbero meno alcuni poteri del suo ministero. E l’ha definita «deleteria per l’ambiente e per i cittadini». Riccardi, invece, attende di leggere il documento. «Ho appreso che c’è una bozza di regolamento – argomenta l’assessore – e che vengono ipotizzati alcuni commissariamenti, ma la notizia va approfondita e compresa nei dettagli. Nell’eventualità che la bozza divenga regolamento, bisognerà capire quali saranno gli effettivi poteri del commissario». Riccardi, però, non ha dubbi: «Se il Governo intende intraprendere un percorso del genere, ritiene che le opere indicate siano urgenti e prioritarie – spiega l’assessore regionale –, per mettere in sicurezza la rete elettrica che oggi presenta delle criticità».
L’elettrodotto, che interessa 32 comuni tra Udine e Gorizia per 39 km, è un’infrastruttura al centro di diverse polemiche. Alcune municiaplità si oppongono alla realizzazione, altre vorrebbero fosse interrato e non aereo, come invece prevede Terna. Alla Regione, che non ha ancora deciso, spetterebbe l’ultima parola, messa nero su bianco nell’intesa da sottoscrivere con il ministero. “Spetterebbe”, perchè il commissario potrebbe avere il potere dell’ultima parola. «Mi auguro – conclude Riccardi – che il definitivo atto d’intesa non faccia parte delle deroghe all’eventuale commissario».
Le indiscrezioni dicono che i sei elettrodotti, tutti progettato dalla Terna, andrebbero a due diversi commissari, tre a testa. Al terzo commissario, invece, sarebbero affidate la trasformazione a carbone della centrale di Rossano Calabro dell’Enel e la realizzazione di quattro impianti eolici.
La nomina spetta al Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico