Friuli: restauratori contro il Ministro Biondi

Restauratori sul piede di guerra, anche in provincia di Udine, contro l’“esamino abilitativo” del ministro Bondi. Nell’Udinese il settore interessa 193 imprese artigiane, di cui una quarantina (con ottanta addetti) si occupano di restauro d’arte e beni culturali.
A guidare la protesta è il capo categoria dei restauratori di Confartigianato, Licia Cimenti , che, senza mezze misure, boccia una iniziativa del ministero dei Beni culturali che impone a tutte le imprese attive nel settore del restauro a presentare una domanda di riconoscimento diretto della qualifica di restauratore dei beni culturali, della qualifica di collaboratore restauratore e per la partecipazione alla prova di idoneità. La scadenza è imminente, il 31 dicembre 2009. <br />
Il ministero dei Beni Culturali, dopo aver definito le caratteristiche degli operatori che potranno intervenire su beni culturali o sulle superfici decorate di beni architettonici, introducendo determinati parametri, di fatto obbliga molte imprese da lungo tempo in attività ad affrontare una prova d’esame. «Prova una tantum – precisa Licia Cimenti – in quanto, se non sarà superata, non potrà essere ripetuta».
Ma a chi serve quell’esame? «Cosa dobbiamo dimostrare noi – aggiunge Cimenti – che da decenni collaboriamo con le Soprintendenze contribuendo alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico del Paese e del Fvg, che abbiamo all’attivo molti interventi realizzati sotto la guida della Sopraintendenza».
Ma oltre a protestare i reaturatori regionali annunciano anche battaglia. Innanzitutto appoggiando i vari ricorsi che e aziedne stanno presentando al Tar, nonchè chiedendo un intervento immediato dei parlamentari locali per riuscire almeno a spostare la scadenza 2009 a giugno 2010 ed elaborare così una norma più congrua.