Friuli: REVOCATO lo sciopero dei gestori carburanti, 15/09/2010

E' stato REVOCATO lo sciopero dei gestori annunciato a partire dal 14 notte.

Rientra la protesta prevista per i prossimi tre giorni. La decisione al termine dell'incontro al dicastero dello Sviluppo. Sarebbe in via di definizione un'intesa tra i rappresentanti di categoria e le imprese petrolifere sui piani di riduzione degli impianti serviti. Prima della fumata bianca, lunghe code ai distributori in tutta Italia

questa la notizia del 13 settembre
A meno di possibili smentite o rettifiche che potrebbero arrivare dalla riunione di stasera, sembra confermata l'astensione dal lavoro per i prossimi giorni da parte dei benzinai. Impianti chiusi nella viabilità autostradale dalle 22 di domani alle 22 di venerdì 17 settembre e sulla viabilità ordinaria –br– dalle 7,30 di mercoledì 15 alle 7 di sabato 18 settembre: questo il calendario dello sciopero generale dei Gestori degli impianti di distribuzione di carburanti, che, annunciato sin dal luglio scorso, in assenza di sviluppi soddisfacenti della vertenza, è stato riconfermato.<br />      L’incontro di mercoledì scorso con il Sottosegretario al Ministero per lo sviluppo economico, on.le Stefano Saglia – nonostante qualche cauta disponibilità alla ricerca di una mediazione – non ha, infatti, prodotto risultati significativi tali da portare alla sospensione dello sciopero generale.
      Questa sera si terrà l’assemblea dei gestori nella sede di Confcommercio Udine.
 

2 Risposte a “Friuli: REVOCATO lo sciopero dei gestori carburanti, 15/09/2010”

  1. aggiornamento del 14/09/2010

    Benzinai chiusi per tre giorni questa settimana. Salvo «significativi segnali da parte del governo», che in extremis potrebbero scongiurare la “serrata”. Da oggi, distributori chiusi sulle autostrade dalle 22 sino alla stessa ora di venerdì 17 settembre; nelle città e sulla viabilità ordinaria il blocco sarà dalle 7.30 di mercoledì 15 alle 7 di sabato 18 settembre.

    E i consumatori annunciano controlli antispeculazione contro eventuali rincari applicati poco prima dello sciopero, che verrebbero segnalati ad Antitrust e procure della Repubblica. Previsto sin da luglio scorso, lo sciopero generale è stato confermato «in assenza di sviluppi soddisfacenti della vertenza». Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che rappresentano i gestori, spiegano che la protesta è «in difesa di 25 mila imprese e 75 mila addetti del settore messi a rischio da Governo ed industria petrolifera».
    Le tre organizzazioni ricordano che l’incontro di mercoledì scorso con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, «non ha prodotto risultati significativi tali da portare alla sospensione dello sciopero» che avrà regolarmente luogo, se non interverranno significativi segnali dal Governo. «Mentre congiuntura economica e contrazione dei consumi contribuiscono alla sofferenza di un intero settore – si legge nel comunicato unitario – dalla crisi della raffinazione a quella della distribuzione, l’unica strategia che l’industria petrolifera sa mettere in atto è abbandonare gli investimenti e smobilitare». Al gestore, affermano le tre sigle, «vengono negati diritti fondamentali, relazioni commerciali corrette e non precarie, risultati economici che ogni impresa deve conseguire e, attraverso le gravissime discriminazioni sui prezzi di cessione, è posto nelle condizioni di non poter più competere e di soccombere al mercato».
    Nel contempo, rilevano ancora, «il Governo lancia una ennesima quanto inutile ristrutturazione della distribuzione che avvantaggia solo petrolieri, e grande distribuzione: 25.000 gestori e 75.000 addetti rischiano di perdere diritti e lavoro». Operazione da cui «il consumatore non avrà vantaggi ma solo teoriche promesse sul prezzo in cambio di una autentica rarefazione del servizio, mentre l’Erario incasserà oltre il 60% del prezzo della benzina. I gestori – concludono le tre sigle – percepiscono un margine lordo nominale inferiore al 3 % del prezzo del carburante per un lavoro di rischi e sacrifici al servizio del Paese e del consumatore».
    È confermato, al momento, anche in Friuli Venezia Giulia lo sciopero dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti, proclamato a livello nazionale da Faib, Fegica e Figisc/Anisa a partire dalle 22 di oggi. L’effettivo svolgimento della protesta – a quanto si è saputo dal presidente regionale della Figisc Confcommercio, Mauro Di Ilio – dipende tuttavia dall’esito dell’incontro, fissato per domani pomeriggio a Roma tra le organizzazioni di categoria e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Scalia.
    All’origine della protesta è la ventilata ristrutturazione della rete di distribuzione dei carburanti annunciata dal Governo, una ristrutturazione che secondo i sindacati dei benzinai metterebbe a rischio 25.000 gestori e 75.000 addetti agli impianti, a livello nazionale, senza portare alcun vantaggio ai consumatori. L’agitazione potrebbe interessare anche qualche distributore attivo sulla rete autostradale gestita da Autovie Venete, che conta 16 aree di servizio. In regione sono attivi circa 560 impianti di distribuzione carburante, tra cui una trentina di «pompe bianche» gestite da privati e un’altra trentina di gestione diretta da parte delle aziende petrolifere.

  2. …non bastano gli aumenti del prezzo alla pompa…mo ci si mette pure il terrorismo…minaccia di serrata…su i prezzi, e, 5 minuti prima dello scadere, sciopero rientrato….vergonatevi.
    Chiudere almeno il 50% delle pompe!!!!!!!!!!!!!

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