Friuli: sentenza Ogm, per l’Assessore Violino «Il Friuli Vg è al riparo»


di Martina Milia

«Stiamo facendo degli approfondimenti, ma, stando alle prime verifiche, la sentenza non avrà ripercussioni per la nostra Regione perché fa riferimento a vicende antecedenti all’approvazione della legge regionale». L’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino, è moderatamente ottimista. La sentenza del Tribunale amministrativo regionale «che va rispettata» e che cassa il decreto Zaia, con il quale fu impedito a Silvano Dalla Libera (il vicepresidente di Futuragra) di seminare mais transgenico pur in presenza di un via libera del Consiglio di Stato, non dovrebbe avere altri effetti in Friuli Venezia Giulia. In pratica, la nuova legge regionale – «che non è stata impugnata dallo Stato» – dovrebbe fare da ombrello per il futuro. Sul passato si attende ancora il verdetto del tribunale sulla vicenda di Giorgio Fidanto (processo per la semina 2010 il 19 giugno; udienza in Cassazione per il dissequestro preventivo delle sementi, avvenuta ad aprile scorso, il 15 novembre)  L’assessore Violino ribadisce «che il no agli Ogm in regione non è preconcetto: siamo convinti che sia una scelta inopportuna, dal punto di vista economico, per l’agricoltura regionale». E se la Regione il suo dovere l’ha fatto, «non resta che aspettare che lo Stato legiferi. Potrebbe anche adottare la clausola di salvaguardia» ricorda Violino. A chiedere l’intervento del neo ministro delle Politiche agricole Romano in questa direzione,«per scongiurare le conseguenze nefaste per la nostra agricoltura che potrebbero derivare dalla eventuale coltivazione di Ogm nel nostro Paese», è anche il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Sebastiano Fogliato. Secondo Fogliato «il decreto Zaia puntava a sostenere un modello di sviluppo agroalimentare ancorato al territorio e finalizzato a valorizzare le nosre peculiarità». Invece, Legambiente Friuli Venezia Giulia, con Emilio Gottardo, invita «la Regione a vigilare sulle attività degli agricoltori che lo scorso anno si sono resi colpevoli di semina abusive» e chiede al ministro di adottare un provvedimento analogo a Zaia per «ripristinare il vuoto normativo anti Ogm, determinato dalla sentenza del Tar Lazio». Ma la risposta di Futuragra non si fa attendere. «Chi continua a evocare la clausola di salvaguardia sa bene che non è applicabile. La Commissione europea si è già pronunciata sull’uso distorto di questo strumento che può essere invocato solo a fronte di rischi provati per la salute e per l’ambiente» evidenziano i pro Ogm».


Una risposta a “Friuli: sentenza Ogm, per l’Assessore Violino «Il Friuli Vg è al riparo»”

  1. aggiornamento del 25/06/2011

    Aiab e Coldiretti Fvg insistono: la sentenza del Tar del Lazio non può avere ripercussioni per la nostra Regione perché fa riferimento a vicende antecedenti all’approvazione della legge regionale. Ma nel frattempo il ministro chiede l’intervento dell’Ue. «Crea incredulità la sentenza che annulla il decreto ministeriale l’allora ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, aveva vietato all’agricoltore friulano Silvano Dalla Libera di coltivare sementi Ogm», spiega Antonio Zambon, presidente Aiab (associazione italiana Agricoltori biologici) del Friuli Venezia Giulia, aggiungendo di ritenere «incredibile che l’unica ragione per la quale il giudice abbia voluto accogliere la richiesta, con una rilevanza dirimente, sia stato il parere della Regione». Secondo l’Aiab «appare bizzarro anche il giudizio politico espresso dal giudice che imputa alla Regione la situazione di stallo istituzionale che si è venuta a creare in conseguenza della volontà, da questa manifestata chiaramente, di non voler adempiere agli obblighi di natura comunitaria». Per Zambon «la situazione legale attuale in Regione è estremamente chiara: la Legge regionale approvata a larghissima maggioranza, non consente la coltivazione di piante Ogm se non a fini sperimentali e nel rispetto di specifiche procedure. Sulla legge regionale – conclude – la sentenza del Tar non ha alcuna rilevanza». Così invece il presidente di Coldiretti Fvg, Dario Ermacora: «Questa sentenza dice al ministero di creare, alternativamente, o un piano di coesistenza o uno di salvaguardia». Ma su questo tema, ha sostenuto Ermacora, il proseguo è scontato: «Se vale la coerenza, questa sentenza non ci deve spaventare. Ci troviamo, infatti, di fronte a una presa di posizione di ben diciannove Regioni che nella Conferenza Stato – Regioni si sono dette contrarie alle coltivazioni Ogm. Ma non solo: siamo di fronte a un cambiamento di tendenza anche in Europa, dove nel 2010 si è registrato un calo delle superfici destinate alle colture Ogm e Paesi come Germania e Francia che hanno fatto un passo indietro». Tutto questo, conclude Ermacora, «è un chiaro segnale che il made in Italy è l’unica strada per il futuro dell’agricoltura, l’ogm non può essere la soluzione e dunque il nostro sistema agroalimentare deve rivolgersi alla catena alimentare diretta all’uomo». «Ritengo, ormai, al punto in cui siamo giunti dopo la sentenza del Tar del Lazio che complica ulteriormente il quadro nel quale ci siamo mossi finora in tema di Ogm, di avvalermi della facoltà di chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia», ha annunciato il ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano. «A tal fine – prosegue Romano – ho già dato mandato ai miei uffici di compiere tutti i passi necessari in sede comunitaria per ottenere la clausola di salvaguardia che impedirebbe la coltivazione di Ogm sul territorio nazionale».

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