Gemona: mille ore di lavoro gratis da chi ha guidato ubriaco

di Maura Delle Case

Sono già oltre mille le ore di lavoro che il Comune di Gemona si è garantito grazie alla convenzione stipulata con il tribunale di Tolmezzo che consente (in base al codice della strada) di commutare la pena detentiva e pecuniaria per guida in stato di ebbrezza con un lavoro di pubblica utilità. Dallo scorso aprile, quando ha preso servizio il primo lavoratore che si è avvalso di questa possibilità – era un imprenditore gemonese under 40 -, sono state ben otto le persone, per la maggior parte residenti in città, ad imboccare la stessa via e ora ce ne sono già 12 la cui richiesta è in itinere, cioè in attesa della sentenza definitiva. Per il Comune sono mille ore di lavoro quasi completamente gratuito, visto che l’ente locale deve sostenere per ogni lavoratore solo le spese per la copertura Inail. Quanto ai soggetti condannati all’impiego di pubblica utilità, il risparmio c’è anche per loro  Sostituendo i giorni di arresto e l’ammenda con un lavoro temporaneo in Comune i 9 lavoratori a tempo hanno infatti evitato di sborsare qualcosa come 125 mila euro, ma si sono anche dovuti venire a patti con lavori ben diversi da quelli d’elezione, adattandosi a interventi di manutenzione della viabilità comunale e alla gestione della stazione ecologica polifunzionale di via San Daniele. Fronti sui quali l’amministrazione comunale ha investito molto, anche in termini d’immagine, nel corso degli ultimi mesi. Basti ricordare il progetto attivato con il contributo dell’Arredo più che ha finanziato alcune borse lavoro mirate proprio alla raccolta dei rifiuti lungo le pubbliche vie. Il minimo comun denominatore tra quel progetto (dove il finanziatore era privato) e i lavori di pubblica utilità è l’assenza di oneri economici per il Comune: «Noi non spendiamo nulla, ma ci gioviamo di attività praticamente gratuita», dichiara soddisfatto il sindaco Urbani, che dall’inizio del mandato amministrativo ha fatto del risparmio una vera e propria bandiera. «Mille ore lavorate in soli quattro mesi rappresentano un grande risultato – conclude il primo cittadino -. Un risultato che abbiamo potuto raggiungere grazie all’ottima collaborazione con il tribunale di Tolmezzo e con l’ufficio esecuzione penale esterna del ministero della giustizia di Udine». L’amministrazione comunale, ricordiamolo, ha stabilito in un massimo di cinque il numero delle persone che possono svolgere, contemporaneamente, il lavoro di pubblica utilità, impiegate nei settori tecnico manutentivo o culturale. «Per l’ente – conclude Urbani – si tratta di un aiuto importante, specie in periodi di tagli agli enti locali, quando ci si chiede di contenere al massimo le spese, anche sul personale».