Isonzo: moria di pesci e scarichi sospetti a valle della zona industriale di Sant’Andrea


dal MV di oggi

Liquami schiumosi – rossastri e puzzolenti – riversati nell'acqua dagli scarichi, cani che si sentono male dopo aver bevuto l'acqua del fiume e, come se non bastasse, moria di pesci. Ce n'è abbastanza per far risuonare l'allarme Isonzo e per far scattare accertamenti da parte di Provincia e Irisacqua: c'è già stato un primo controllo e un altro sopralluogo è in programma per domani. A suscitare la maggiore preoccupazione è la segnalazione riguardante liquami schiumosi che sembrerebbero originati in particolare da uno scarico che sfocia a valle della zona industriale di Sant'Andrea. Lo scarico in questione è situato in un'area piuttosto impervia, ricoperta di vegetazione e roveti. Gli interrogativi su quale sia la natura di questi liquami (secondo le descrizioni hanno colore marrone-rossastro e sono decisamente maleodoranti) e sulla loro origine aspettano ancora una risposta e domani, come detto, i tecnici di Irisacqua dovrebbero poter fornire qualche primo chiarimento e confermare se l'emissione di liquami dallo scarico sia stata un problema solo transitorio o meno. Le segnalazioni su scarichi sospetti sono state più d'una nelle scorse settimane. Inizialmente, si è pensato che i liquami potessero essere messi in relazione anche con una recente moria di pesci nell'Isonzo, riscontrata tra Savogna e la zona industriale. Fenomeno, quest'ultimo, che appare invece da attribuire agli sbalzi di portata che caratterizzano il fiume, sbalzi correlati alla gestione dei rilasci della diga di Salcano. Insomma, i pesci non sarebbero morti "avvelenati" dai liquami ma verosimilmente si sono ritrovati in una zona d'acqua bassa che poi è finita "in secca" a causa della repentina diminuzione della portata. Qualche residente della zona aveva inoltre già segnalato il problema dello scarico alla Guardia forestale dopo gli insoliti malesseri manifestati da alcuni cani che avevano bevuto l'acqua proprio in quel punto del fiume. Auspicabile, insomma, che si possa fare al più presto chiarezza su questa vicenda tenendo presente tra l'altro che stiamo entrando ormai nel periodo dell'anno in cui l'Isonzo è meta di un numero crescente di escursioni e passeggiate da parte degli amanti della natura.