Legambiente: sfregio sulle rive del Lago Volaia, versante nord-occidentale del Monte Coglians

Eravamo abituati a pensare che l’Austria fosse un Paese da prendere a modello per la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Dopo quello che è avvenuto nelle scorse settimane nei pressi del Lago Volaia – un autentico santuario della natura, sul versante nord-occidentale del Monte Coglians, la più alta cima delle Alpi Carniche e della nostra regione – questo giudizio va probabilmente rivisto o, almeno, fortemente ridimensionato. Lo sostiene Legambiente che ha da poco avviato la sua campagna nazionale dedicata alle Alpi e che, se fosse stato possibile, avrebbe certamente assegnato una “bandiera nera” anche ai responsabili d’Oltralpe di questo intervento. Ecco il fatto che, è il caso di dire, è diventato una vera e propria “pietra dello scandalo”.

            Tutto ruota attorno al vecchio Edward Pichl Hutte, il rifugio austriaco situato sulla sponda settentrionale del Lago Volaia, a poco più di cinque minuti di cammino dal valico di confine con l’Italia. Il rifugio era stato ristrutturato ed ampliato nella seconda metà degli anni ’80 e ha cambiato recentemente anche nome, diventando semplicemente Wolayersee Hutte.

            All’inizio dell’estate sono iniziati inaspettatamente nuovi lavori di ampliamento che prevedono, tra l’altro, la copertura della terrazza panoramica posta proprio all’ingresso del rifugio. Sono state realizzate delle pareti in muratura e una vetrata che ha sensibilmente modificato l’aspetto caratteristico dell’edificio, rivestito interamente in legno e con piccole finestre.

            L’intervento ha lo scopo evidente di ricavare altri posti al coperto per incrementare il servizio bar e ristorante. Già questo sarebbe un aspetto discutibile: per fare più soldi si stravolge l’architettura tipica di uno storico rifugio, trasformandolo in una sorta di bar-ristorante d’alta quota, con vista sul Lago. A questa, che sarebbe comunque una perdita, si aggiungono purtroppo altri danni.

Per eseguire i lavori edili l’impresa non ha avuto di meglio che andare a recuperare sabbia e ghiaia sul ghiaione sottostante il Lastrons del Lago (See Warte). Una delle foto che proponiamo mostra la buca creata dallo scavo, in un sito ricchissimo di fossili, a pochi passi da uno dei cartelli illustrativi del Geo Trail. È stata praticamente aperta una cava di inerti poco al di sotto dei2000 metridi altitudine, in uno degli scenari più celebri delle Alpi Carniche! Come è noto, il versante italiano della montagna è stato riconosciuto come un “geosito di interesse sovranazionale”. Secondo gli studiosi, infatti, quella del Monte Coglians è la più imponente scogliera corallina di età paleozoica oggi visibile in Europa. Stupisce, quindi, che in un paese di grande tradizione geologica come l’Austria, possa essere stata autorizzata o tollerata una tale attività.

I disastri, però – sottolinea Legambiente – non finiscono qui. Per raggiungere il ghiaione, le ruspe hanno creato una strada che corre sulla riva occidentale del Lago, asportando il sottile strato erboso e cancellando il vecchio sentiero, percorso ogni anno da migliaia di escursionisti, su cui non aveva mai messo gomma o cingolo alcun mezzo motorizzato o meccanico!

Per chi conosce e frequenta da anni la località si tratta di un vero e proprio atto sacrilego, che, almeno per una volta, in Italia non sarebbe stato possibile vedere. Denunciando il caso alla Commissione Internazionale perla Protezionedelle Alpi e ad altri organismi, Legambiente si aspetta adesso dei chiarimenti e un intervento deciso per cercare di rimediare ai guasti prodotti. La segnalazione è stata ripresa da alcuni ambientalisti austriaci e adesso pare che un procedimento sia stato avviato dall’Ufficio perla Protezionedel Patrimonio Naturale e i Parchi del Land Carinzia.

 

 

Tolmezzo, 5 agosto 2012

                                                                                  Circolo Legambiente della Carnia