Quello che mi impressionava nel sentirlo discettare sul caso di Eluana Englaro, erano i toni da estremista, da Pasdaran difensore di una sua presunta etica e morale comune, che stridevano fortemente con il suo incarico istituzionale all’università di Udine. Il rivendicarne il corpo perché solo lui era in grado di eseguire autopsia ed esame tossicologico, necessari per capire se qualcuno avesse volutamente ecceduto nei farmaci; oppure dire di voler riattivarne la deglutizione senza aver mai visto o visitato la paziente. Lo stesso Gian Luigi Gigli che, una volta conclusa la vicenda, farfugliava davanti alle telecamere di Anno zero di non aveva mai detto che Eluana era stata uccisa, di volere la pacificazione e che era dispiaciuto perché qualcuno aveva dato del boia al papà di Eluana. In quei giorni ovviamente fiorivano tutta una serie di illazioni sul fatto che dopo questa vicenda Beppino Englaro si sarebbe candidato per le elezioni Europee e che avrebbe comunque sfruttato la risonanza mediatica sul caso della figlia. Finalmente il tempo (galantuomo) ci restituisce un’altra verità: e la verità è che è proprio il neurologo Gigli a candidarsi alle elezioni, non il padre di Eluana. Englaro continua a condurre la sua battaglia civile a difesa delle libertà e dei diritti di tutti senza alcun interesse personale e ha sempre dichiarato che non sarebbe sceso in politica. Io nel mio Blog, in questi anni non ho mai detto una sola volta, dovete votare per questo o per quello. Stavolta vi dico: questo non votatelo.