Robin Hood for President: Renzo Tondo chiede ai professionisti un giorno di stipendio per i poveri

L’ho scritto molte e molte volte su questo blog: abbiamo votato Renzo Tondo alle ultime Regionali perchè è l’unico uomo politico anche a livello nazionale, ad avere il coraggio delle sue azioni, a concepire la mediazione come confronto costruttivo e non come il dare "un colpo al cerchio e un colpo alla botte"; l’unico che ha il coraggio di rinunciare a 1,5 Ml di Euro in 5 anni per essere coerente con se stesso. Ma stavolta vuole mettere le mani nelle tasche dei suoi, chiedendo ai ai professionisti un giorno di stipendio per i poveri che sia il primo passo di un suicidio politico 🙂 ?

Dal MV di oggi

Chiedere ai ricchi di donare una parte del proprio profitto ai poveri. L’idea è del presidente della Regione Renzo Tondo per far fronte alla crisi che vivono molte famiglie in regione. «Inviteremo la comunità a partecipare alle spese delle famiglie in difficoltà e chiederemo a medici, avvocati e ristoratori di mettere a disposizione delle famiglie povere una giornata o mezza giornata al mese», ha affermato ieri il governatore del Friuli Venezia Giulia nelle vesti di Robin Hood durante un convegno del Pdl.
 
Tondo ha spiegato che «nella Giunta c’è entusiasmo e voglia di lavorare, la crisi va fronteggiata con il nostro impegno non solo negli ambiti istituzionali, ma anche nella società. I valori di questa Regione – ha proseguito – sono famiglia, lavoro, rischio d’impresa, solidarietà. E in un momento difficile ci deve essere condivisione. Per questo – ha poi annunciato Tondo – inviteremo la comunità a partecipare alle spese delle famiglie in difficoltà ».
Elencando infine le misure già realizzate dalla Regione a sostegno di famiglie e imprese, Tondo ha ribadito che «stiamo governando la regione come un buon padre di famiglia. Abbiamo dato l’esempio tagliando gli stipendi dei nostri dirigenti e io sono stato coerente con me stesso accettando l’incarico di commissario per la terza corsia della A4, ma rinunciando al compenso di 300 mila euro».
Tondo e il centro-destra hanno manifestato – già durante la campagna elettorale – l’intenzione di sostenere le famiglie che vivono situazioni di crisi studiando anche nuove forme di sostegno per i nuclei familiari.
Intanto nei giorni scorsi è stata depositata la nuova proposta di legge per permettere alla Regione di anticipare le somme dell’assegno di mantenimento per i figli di genitori separati, quando il coniuge obbligato non paghi. Lo ha annunciato il consigliere regionale del Pdl, Massimo Blasoni. «La proposta – che porta la firma di tutti i membri del Pdl della Commissione Sanità e Politiche sociali – pone rimedio a quanto accaduto nella scorsa legislatura. Con adesione bipartisan a una proposta di Forza Italia – spiega Blasoni – nel 2006 abbiamo approvato una norma a tutela dei figli di genitori separati che prevedeva che la Regione anticipasse l’assegno di mantenimento al genitore affidatario del figlio minore nei casi di mancata corresponsione da parte dell’altro genitore di quanto dovuto. L’attuazione data alla legge, però, ne aveva completamente stravolto il senso, inserendo la misura all’interno del reddito di cittadinanza e privando moltissime donne della possibilità di ottenere il beneficio», ha spiegato ancora Blasoni.

2 Risposte a “Robin Hood for President: Renzo Tondo chiede ai professionisti un giorno di stipendio per i poveri”

  1. Renzo Tondo, c’è una famiglia con un figlio che compie gli anni sabato prossimo. Sarebbe giusto consentirgli di festeggiare in ristorante, ma non se lo possono permettere. Sarebbe disposto a offrirlo lei il pranzo?». Per spiegare l’appello che ha rivolto ieri a medici, avvocati, esercenti dal palco del convegno dei Popolari Liberali a Udine, il presidente della Regione parte dall’esempio del «ristoratore Renzo Tondo» di Tolmezzo. E prosegue con quello del dentista, che «potrebbe offrire una visita a una famiglia in difficoltà». «Non è – tiene a precisare Tondo – un messaggio pauperistico, ma di solidarietà». L’assunto da cui parte è: «Far star bene il sistema conviene a tutti». «In un momento di difficoltà tutta la società – spiega Tondo – ha interesse che le cose vadano bene per tutti. Partendo dalla mia esperienza personale, penso che in un momento come questo i ristoratori, i professionisti, gli avvocati, un dentista o un fruttivendolo potrebbero dedicare una parte della loro attività economica e professionale a chi si trova in difficoltà. In una situazione in cui il ceto medio rischia di impoverirsi, le categorie e i professionisti dedichino mezza giornata o una giornata al mese, o qualcosa del loro lavoro, per dare un contributo alle famiglie meno abbienti segnalate dai Servizi sociali, a orari contingentati. I medici potrebbero offrire visite gratuite, i ristoratori dei pranzi. Valuteremo la possibilità di avere delle convenzioni con categorie e professionisti, per chi vuole dedicare parte del proprio lavoro a questo percorso». Tondo applica il modello suo e della sua giunta che, dice, sta «governando la Regione come un buon padre di famiglia». Un «padre di famiglia» che, ricorda, ha tagliato gli stipendi dei dirigenti. Lui stesso ha rinunciato al compenso di 300mila euro per l’incarico da commissario per la terza corsia dell’A4. Il suo invito alla comunità si aggiunge a un impegno: «In questo bilancio riserveremo importanti risorse per le famiglie sperando che non siano necessarie. Ma meglio prevenire che combattere. Auspichiamo che le crisi siano passeggere, ma, comunque, io preferisco mettere in cascina».

  2. Aggiornamento del 27/10/2008

    Una proposta populista e demagogica che non risolve i problemi reali. Il centro sinistra boccia l’appello lanciato da Tondo e dice “no” alla carità, chiedendo invece strumenti concreti di sostegno alle famiglie in difficoltà. Ma il presidente del Consiglio Eduard Ballaman dagli Stati Uniti fa sapere di essere pronto ad approfondire i termini della proposta con i consiglieri «a patto però – chiarisce – che la solidarietà vada a beneficio dei cittadini della nostra regione perché troppo spesso si guarda lontano e ci si dimentica del proprio vicino di casa». L’ex assessore Roberto Antonaz (Sa) assicura di essere rimasto sbalordito e sconcertato. «Mi pare – spiega – di trovarmi difronte a un dottor Jeckyll e mister Hyde. Un giorno la giunta cancella la legge sul reddito di base concepito proprio per aiutare chi non arriva a fine mese e il giorno dopo chiede invece, ancorché in forma un po’ estemporanea, che si aiutino i poveri. Un giorno stanzia 20 milioni per le imprese, 10 milioni per le telecamere e la sicurezza, poi solleva il caso delle nuove povertà. Mi pare che sia un atteggiamento schizofrenico: Tondo deve decidere cosa vuol essere». «In Fvg – rimarca Antonaz – ci sono 100 mila poveri (con un guadagno inferiore ai 600 euro al mese) e questa giunta ha abrogato l’unica misura – il reddito di base – che pensava a loro. Ora Tondo ripropone un metodo da dame della carità, come nell’Ottocento ma mi pare un po’ ipocrita visto che, nella sua qualità di presidente, ha a disposizione tutti gli strumenti per affrontare un problema sociale di prima grandezza». Anche il capogruppo del Pd, Gianfranco Moretton critica il governatore: «Chiedere ai “ricchi” di dare ai “poveri”, come vorrebbe fare Tondo, è un modo populistico per eludere un problema sociale che, in questi tempi di difficoltà economica, sta sempre più dilagando. Crediamo, invece, che le genti della nostra regione, da sempre laboriose e orgogliose della propria dignità, si aspettino dai loro governanti leggi che aiutino a superare l’attuale congiuntura economica non positiva». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere del Pd, Sergio Lupieri: «La campagna elettorale è finita da un pezzo, e il populismo a effetto deve essere messo nel cassetto. Medici, avvocati e ristoratori pagano le tasse proporzionalmente al loro reddito proprio perché servizi essenziali vengano trasferiti dalla Regione alla comunità, a iniziare da quella più fragile». Il messaggio del Pd, insomma è chiaro: «Tondo faccia il presidente e non ci racconti la favola di Robin Hood». Secondo il consigliere regionale dei Pensionati, Luigi Ferone invece, l’invito di Tondo è servito a porre «in forte evidenza un problema vero che è il crescente disagio che colpisce famiglie con figli, pensionati, lavoratori precari, disoccupati». Il segretario regionale della Cgil, Franco Belci, «fatta salva la buona fede del presidente» ha evidenziato come il problema vada affrontato «con polItiche che rispettino la dignità delle persone, non con le “dame di carità” dei più abbienti». Per questo motivo la Cgil chiederà di istituire una sede di confronto permanente con le parti sociali per individuare le politiche e affrontare i riflessi che colpiranno i settori più deboli del mercato del lavoro. «Non serve Robin Hood – dice Belci -, servono politiche di sostegno ai salari, che combattano le disuguaglianze e modalità di accesso al welfare che chiedano più contributi ai ricchi e meno ai poveri».

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