Tolmezzo: crolla la vendita di case, si cerca sempre più l’affitto

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di Tanja Ariis.

È stato un anno nero il 2013 per la vendita di seconde case, uffici ed immobili commerciali in Carnia. Imu e compagnia bella scoraggiano l’acquisto di seconde case, mentre sempre più immobili vengono messi in vendita. Uffici ed immobili commerciali si affittano, ma si stentano a vendere. Pure la prima casa si compra molto meno rispetto a due anni fa e ciò ha fatto calare i prezzi. Dopo il boom degli affitti del 2012, anche il 2013 conferma gli stessi numeri con tra l’altro una crescente richiesta da parte di separati, semestrali e, in genere, lavoratori a tempo determinato. É stata pesante per il mercato immobiliare specie la seconda metà del 2013, quando a giugno, ci spiega il titolare dell’agenzia cittadina Savoia, Stefano Plazzotta, in due giorni è stato imposto per legge di indicare persino nell’annuncio sulla vetrina o sul web la prestazione energetica della casa o dell’appartamento. Ciò ha costretto a ritirare tutti gli annunci non supportati dalla relativa certificazione energetica, finché non l’avessero ottenuta. E ciò, specie in tempi di crisi, non ha certo aiutato le compravendite. Poi «a fine ottobre – continua Plazzotta- si era sparsa la voce che la Regione non avrebbe più rifinanziato i bandi regionali per l’acquisto della prima casa e molte operazioni sono saltate. L’8 gennaio abbiamo saputo che la Regione ha rifinanziato i bandi e si stanno recuperando diverse trattative. Le prime battute del 2014 segnalano più movimento e interesse da parte di potenziali clienti e alcune trattative fanno ben sperare». Visto il calo di vendite negli ultimi due anni c’è chi, come Savoia, ha puntato più su abitazioni nel Tolmezzino o nei paesi vicini, zone più appetibili per chi cerca una prima casa. L’acquirente, dal canto suo, sa che ci sono tante case in vendita, che si fatica a vendere, pretende che si cali molto il prezzo e a parità di prodotto strappa un prezzo migliore. «Ci sono prezzi – osserva Plazzotta – tornati indietro ai primi anni ’90». Chi compra? Di solito coppie sui 40-45 anni di età, con doppio reddito e magari con i genitori che prestano garanzia, perché le banche oggi sono molto esigenti. Cala, invece, rispetto al passato il supporto dei risparmi dei genitori. A richiedere alloggi in affitto, oltre a nuclei di nuova formazione, oggi sono sempre più, riferisce Plazzotta, anche separati (specie donne con figli). «Ma abbiamo avuto anche – dice – qualche decina di richieste di persone con contratti di lavoro semestrali: infermiere o operai in fabbrica che vengono anche da fuori Provincia e da fuori Regione». La mancanza di nuove disdette da parte di militari del Terzo reggimento artiglieria da montagna pare, intanto, confermare il rinvio del trasferimento.