Tolmezzo: il Governo ha deciso ufficialmente la chiusura del tribunale

di Tanja Ariis.

Il Governo decide in maniera definitiva la soppressione del tribunale. E di conseguenza l’accorpamento delle sedi staccate di Cividale a Udine, San Vito al Tagliamento a Pordenone e di Palmanova. Se la città stellata andrà con Udine o Gorizia, tuttavia lo si saprà solo tra una decina di giorni. E ora la strada del ricorso alla Corte costituzionale appare come l’unica via per tentare di cambiare la situazione. La decisione del Governo ha suscitato in Alto Friuli grande delusione per la considerazione, nulla, data alle esigenze e alle peculiarità del suo territorio, evidenziate in ogni modo e in ogni situazione in questi mesi dall’Ordine degli avvocati, da sindaci, presidenti di Provincia e Regione, Comitati di cittadini, magistrati, sindacati, varie categorie economiche e persino da istituzioni e professionisti austriaci e sloveni. Nonostante nelle ultime settimane le nubi si addensassero sempre più sul destino degli uffici giudiziari dell’Alto Friuli, specie dopo gli spiazzanti pareri resi dalle Commissioni giustizia di Camera e Senato, proprio in questi giorni si stavano studiando nuove iniziative per deviare la scure dei tagli del Governo, dato che l’azione dei parlamentari del Fvg aveva dimostrato di non riuscire a essere incisiva tanto quanto ci si aspettava. Quei pareri delle Commissioni parlamentari avevano deluso il Comitato per il Tribunale di Tolmezzo, l’Ordine degli avvocati e la Cisl perché non avevano allontanato l’Alto Friuli dalla perdita del suo presidio giudiziario e alla riunione convocata a Tolmezzo nei giorni scorsi anche per ricevere chiarimenti dai parlamentari eletti in Fvg, nessuno, tranne il senatore Mario Pittoni, si era presentato. E ieri, in anticipo rispetto al previsto, il Governo ha dato il via libera definitivo ai decreti legislativi di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Il Consiglio dei Ministri, spiegando di aver tenuto conto dei pareri delle Commissioni giustizia di Camera e Senato (in realtà non salva diversi tribunali tra i 18 indicati dalle stesse, come ad esempio Chiavari, Sanremo, Sala Consilina, Lagonegro) e del Csm, ha licenziato il testo finale del decreto, dando così attuazione alla delega conferita dal precedente Governo. Si conferma così la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di tribunale e dei 37 tribunali per cui aveva previsto la soppressione, si decreta la riduzione e l’accorpamento di 31 tribunali e di 31 procure, salvando solo i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca in Sicilia; Castrovillari cui sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio) e dotando di un Ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord. Sono stati eliminati anche 667 uffici di giudici di pace che sono stati salvati solo in sette isole (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria) per consentire anche l’eventuale deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità della terraferma.

Una risposta a “Tolmezzo: il Governo ha deciso ufficialmente la chiusura del tribunale”

  1. Aggiornamento del 12/08/2012

    di Tanja Ariis

    Sulla soppressione del tribunale il sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo (nella foto), commenta: «È una mazzata, dato che, in attesa di vedere il testo del decreto, sembra che non ci lasceranno neppure la sede distaccata. Qui hanno premiato solo le zone a forte densità mafiosa. Evidentemente in Italia è una colpa non esserlo. Stiamo terminando – dice Zearo – il trasloco della Procura della Repubblica nei nuovi locali di piazza XX Settembre. Inviterò il ministro Severino all’inaugurazione di questo tribunale per cui abbiamo speso circa 4 milioni di euro. Mi auguro che venga: devo chiederle cosa devo fare ora di quello stabile. Come sindaco io sul tribunale in tutti questi mesi credo di aver fatto la parte del mio dovere, partecipando a tutte le iniziative. Purtroppo però le latitanze sono state tantissime e per la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare in certi Comuni neppure il sindaco ha firmato. A tempo debito farò nomi e cognomi».

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