Tolmezzo: per il parlamentare Monai, il ministro Severino avrebbe firmato il decreto di chiusura del Tribunale

 

Da Roma è giunta la notizia, non ufficiale per ora, che il Ministro della Giustizia Carlo Severino avrebbe firmato il decreto di chiusura dei Tribunale di Tolmezzo e Cividale del Friuli che verranno accorpati a quello di Udine, del Tribunale di Palmanova che verrà accorpato a Gorizia e del Tribunale di Portogruaro che andrà a Pordenone. Lo dice il parlamentare Monai dell’Italia dei Valori che sprona il Presidente della Regione Tondo ad opporsi in ogni modo portando il governo in ogni grado di giudizio.

secondo le anticipazioni dell’esponente Idv  i Giudici di Pace verranno inoltre inglobati a Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone.

«Questo epilogo – sostiene Monai – decreterà anche l’ennesimo scivolone del presidente della Regione Tondo nella “sua” Tolmezzo. Anche per questo auspico che la Regione, oltre a mobilitarsi in modo più deciso in chiave politica, si appresti a impugnare alla Corte Costituzionale il decreto. Questo è quello che proposi a Tondo – conclude – nel corso dell’ultimo incontro istituzionale con i parlamentari il 15 maggio scorso

 

3 Risposte a “Tolmezzo: per il parlamentare Monai, il ministro Severino avrebbe firmato il decreto di chiusura del Tribunale”

  1. Un Presidente della Regione, che per la salvaguardia (che ormai pare un miraggio) del Tribunale, (oltretutto nella propria cittadina) debba essere spronato da altri, la dice lunga …

  2. aggiornamento del 09/06/2012

    di (t.a.)

    Il parlamentare dell’Udc Angelo Compagnon, la Cisl e l’Ordine degli avvocati di Tolmezzo smentiscono fermamente le dichiarazioni rese dell’onorevole Carlo Monai (Idv) su quella che appariva, stando alle sue parole, come una decisione già assunta dal Governo e definitiva circa la chiusura del tribunale dell’Alto Friuli. Compagnon ha contattato ieri il suo referente in Commissione Giustizia alla Camera, l’onorevole Roberto Rao, il quale, fresco di riunione con il competente direttore generale, ha fornito aggiornamenti sulla situazione affatto coincidenti con quanto asserito da Monai. «C’è – spiega infatti Compagnon – una buona possibilità che ci sia un’inversione di tendenza grazie all’opera sia di Rao che di Manlio Contento del Pdl che hanno sollecitato un approfondimento della questione relativa al tribunale di Tolmezzo. C’è quindi una disponibilità nuova che ci fa ben sperare e quindi non è affatto vero che il discorso è chiuso e il tribunale si chiude. Bisogna seguirle le questioni, prima di parlare, e continuare a lavorare fino alla fine tutti assieme e responsabilmente, senza lasciarsi andare ad allarmismi, né entusiasmi». Anche il segretario regionale della Fp Cisl, Enrico Acanfora, smentisce con decisione Monai. «A tutt’oggi – spiega – non è stato preso provvedimento alcuno da parte del ministro della Giustizia. É ancora in atto una forte discussione sul tavolo nazionale e la Cisl Funzione Pubblica del Fvg si sta adoperando in tutte le sedi opportune affinché non si verifichi tale scempio, che inevitabilmente verrebbe a creare seri problemi a tutti i lavoratori della Giustizia di Tolmezzo ma, soprattutto un grave danno all’intero indotto economico che gira intorno al capoluogo dell’Alto Friuli. Sulla pubblicazione del decreto di settembre a cui fa riferimento l’onorevole Monai Acanfora chiarisce: «è dovuto al fatto che a settembre scade il termine previsto dalla legge delega che riordina la nuova geografia giudiziaria sul tutto il territorio nazionale, e che, prevede, la pubblicazione dei relativi decreti legislativi».

  3. aggiornamento del 10/06/2012

    di Tanja Ariis

    Altro che risparmio! La soppressione dei tribunali minori potrebbe trasformarsi in un boomerang per lo Stato, andando ad alleggerire ulteriormente le sue casse e peggiorando i conti della spesa pubblica. I calcoli a Tolmezzo già non tornavano, ma una recente indagine del Consiglio nazionale forense (Cnf) conferma l’impressione di antieconomicità anche in altri casi. Il Cnf ha scritto ai presidenti di Camera e Senato e al Governo per chiedere di non applicare nella revisione della geografia giudiziaria tagli lineari: violerebbero i principi della legge di stabilità per la revisione della spesa pubblica. Il coordinatore della commissione ad hoc del Cnf, Enrico Merli, chiede un intervento serio nel ridisegnare le circoscrizioni giudiziarie, improntato a razionalità, equilibrio, rispetto del principio di coerenza della spesa con l’effettivo obiettivo di efficienza e produttività dei tribunali, senza sottovalutare l’impatto sociale ed economico dell’intervento in diverse realtà. Nessun risparmio. Per il Cnf il risparmio reale, a fronte degli 80 milioni stimati dal Ministero della Giustizia con l’eventuale chiusura di 48 tribunali minori e di 160 sezioni distaccate, è in realtà di 41 milioni, senza però comprendere i costi, non conteggiati dal Governo, per gli accorpamenti: solo nel caso di 4 sezioni distaccate del tribunale di Trento (oggi costano 90 mila euro) tra cittadini e personale si spenderebbero 2 milioni e 44e mila euro solo per spostamenti. A Tolmezzo, solo per trasferte e costo/tempo del personale lo Stato spenderebbe 410 mila euro in più l’anno, più 2 milioni persi da cittadini e attività commerciali e più la spesa per una nuova sede a Udine. Anche l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) chiede al Governo un’analisi puntuale, trasparente e aggiornata dei dati. Collegio elettorale. È l’ultima ratio, ma, se fosse necessario, si adirà alla Corte costituzionale: il tribunale dell’Alto Friuli è sede di collegio elettorale del Fvg, indicato espressamente nello Statuto di autonomia speciale della Regione. Il Governo non può intervenire con legge ordinaria per sopprimerlo. Timori oltre confine. L’ipotesi di soppressione del tribunale di Tolmezzo pone il primo presidio giudiziario italiano molto lontano dai confini e ciò – rivela il presidente dell’Ordine degli avvocati, Barbara Comparetti – sta preoccupando anche l’Austria. Il timore, per il presidente del tribunale Antonio Cumin, è che la criminalità si insedi bene in una zona delicata, oltretutto con l’unico carcere di massima sicurezza del Nord-Est. Incontri. Proseguono gli incontri con i cittadini organizzati sul tema dai Comuni, fra cui prossimamente anche Tarvisio. Il procuratore della Repubblica, Giancarlo Buonocore, registra in essi il crescente interesse dei cittadini, i quali si rendono conto che il servizio del tribunale riguarda più esigenze, comprese quelle delle imprese, che rischiano, in un momento di crisi, di essere ulteriormente danneggiate dalla lontananza del tribunale.

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